08 dicembre 2009

CI SIAMO ANCHE NOI NELLA LISTA TOP-SECRET

E' incredibile come stiamo scivolando sempre più in basso per quanto riguarda il tema della democrazia e della partecipazione dei cttadini.
Il governo, lo scorso Aprile, attraverso un decreto legge scelse per noi, e senza interpellarci, di tornare al nucleare. Questi politici dei piani alti ancora credono che sia il nucleare la via da percorrere per raggiungere l'indipendenza energetica dell'Italia. Ma dimenticano tutto il resto e cioè: energie rinnovabili, efficienza energetica e recupero.
Inoltre la questione del Segreto di Stato posto alla scelta dei siti è quantomeno discutibile. e noi di Latina in lista ci siamo....

Abbiamo bisogno di informarci su cosa il nucleare rappresenti, quali sono i rischi o i vantaggi che un ritorno al nucleare porta con sè. Tutta la popolazione dell'Agro Pontino ha bisogno di informarsi e capire. Dobbiamo essere pronti a spiegare il nostro NO. Che ce lo chiedano o meno, perchè la strada intrapresa sembra proprio quella di non ascoltare la gente. Ma noi vogliamo essere preparati...


ROMA - Quando il 12 maggio scorso il Senato diede il via libera al ritorno del nucleare in Italia, stabilì che sarebbero serviti sei mesi per scegliere i siti in cui installare le centrali. A distanza di sette mesi sarebbero stati individuati. Secondo i Verdi sono Montalto di Castro (Viterbo), già candidata a ospitare una centrale nucleare prima che l'Italia dicesse addio all'energia dell'atomo, Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli ), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento ) e Monfalcone (Gorizia). Ma l'Enel fa sapere di "non aver inviato al governo alcun dossier che indica i siti per la realizzazione delle centrali nucleari in Italia". "I siti - si legge in una nota - saranno individuati solo successivamente alla definizione da parte dell'esecutivo e dell'Agenzia per la sicurezza nucleare dei criteri per la localizzazione".


Il dossier è rigorosamente top secret: chi ne è a conoscenza, come l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, afferma che non ne svelerebbe i contenuti "nemmeno sotto tortura". A oggi, perciò, è difficile avere risposte ufficiali se si chiede dove sorgeranno le centrali. Conti attende le direttive del governo di inizio 2010 e l'avvio dell'Agenzia della sicurezza. La nuova geografia dell'atomo ricalcherà quasi fedelmente la vecchia, con qualche novità che tiene conto delle esigenze dei reattori di allora e di quelli di nuova tecnologia. L'Enel li realizzerà vicino aree costiere o vicino ai grandi fiumi, purché scarsamente popolate e lontane da insediamenti industriali.
 
Dura la reazione dei Verdi: "Le aree sono idonee secondo l'Enel - ha spiegato il presidente Angelo Bonelli - perché vicine all'acqua, e come è noto le centrali necessitano di un gran quantitativo di acqua per funzionare. Noi Verdi avvieremo il presidio dei siti nucleari per dire no al nucleare e sì al solare. Il governo sta spingendo l'Italia in una pericolosa avventura che porterà alla militarizzazione dei territori e a far aumentare la bolletta elettrica dei cittadini, perché i 20 miliardi di euro per la costruzione delle centrali li pagheranno gli italiani". "Berlusconi in Italia ammazza le energie rinnovabili e finanzia la speculazione del costoso nucleare. Daremo nel paese dura battaglia", ha concluso Bonelli.



Il referendum dell'8 novembre 1987, l'anno dopo della tragedia di Chernobyl, bloccò l'energia atomica. A maggio 2009 l'assemblea di Palazzo Madama con 142 sì e 105 no (sì del Pdl e dell'Udc, no del Pd e dell'Idv) ha approvato gli articoli 14-15 e 16 del disegno di legge "Sviluppo ed energia" che danno al governo la delega per adottare entro sei mesi, e dopo una delibera del Cipe, più decreti per il ripristino dell'intera filiera di produzione dell'energia atomica: tipologia e disciplina per la localizzazione degli impianti, stoccaggio del combustibile, deposito dei rifiuti radioattivi. A febbraio scorso Berlusconi e Sarkozy siglarono un'intesa per la produzione di energia nucleare che coinvolse Edf e Enel. Per la costruzione delle centrali da parte di consorzi sono previste procedure velocizzate: la cosiddetta "autorizzazione unica" che sostituisce ogni tipo di licenza e nulla osta tranne la Via (Valutazione impatto ambientale) e la Vas (Valutazione d'impatto strategica). Sono previste inoltre "misure compensative in favore delle popolazioni interessate".



23 ottobre 2009

STORIE DI SCORIE..a Terracina e Latina








Ulderico pesce è un'attore di teatro di denuncia.
Avevamo già parlato di lui in un post precedente. Ed ora arriverà a Terracina e a Borgo Sabotino con lo spettacolo "Storie di Scorie". Un viaggio attraverso l'Italia delle centrali nucleari, raccontato con voce semplice ed accessibile.

 Sabato 24 Ottobre - Terracina (Pallone tensiostatico - adiacente palazzetto dello sport. Via delle Arene)
                                  ore 20.45 spettacolo "Storie di Scorie"

Domenica 25 Ottobre - Borgo Sabotino, davanti la (ex) centrale nucleare.
                                    Ore 10.00 estratto dello spettacolo "Storie di Scorie"



Il pericolo di un riavvio delle centrali nucleari in Italia è molto concreto. E' il maggio del 2009 che il Parlamento approvao la norma che investe il governo di pieni poteri per la scelta dei siti nucleari. Siti decisi dall'alto e coperti dal segreto di Stato.

L'energia atomica non è quell' energia alternativa e pulita che si vuole far credere. Non esiste ancora un processo di smaltimento delle scorie nucleari, i rifiuti della centrale atomica.
Per il momento vengono conservati in fusti protetti dentro capannoni enormi. Bene che vada. Se va male dentro navi affondate o portati in paesi del sud del mondo.

Ulderico è un attore che denuncia, che verifica e poi viene a dire. A riferire a noi.

http://www.uldericopesce.com/

10 settembre 2009

Il teatro che non vogliono più...









"Un popolo che non aiuta e non favorisce il suo teatro se non è morto è moribondo"

Federico Garcia Lorca


Forse noi cittadini di Pontinia non siamo morti, ma l'amministrazione comunale un pò moribonda lo è.

La notizia della trasformazione del Teatro Fellini in un cinema arriva come un acquazzone di fine estate. Certo, quanti di noi lamentavano il fatto di non avere il cinema a Pontinia?

Ancora oggi qualcuno si lamenta evidentemente: mamme che non hanno tempo di accompagnare i figli fino a Latina o ragazzi considerati ancora troppo piccoli per prendere un pullman ed allontanarsi dal paese.


Si, anche il cinema è cultura. Peccato che la cultura cinematografica degli ultimi anni sia un pò scadente, senza dimenticare che il teatro ha una sola sala disponibile per proiettare un film, quindi il dubbio nasce riguardo alla varietà dei film che possono essere trasmessi.

Ma noi non possiamo perderci l'appuntamento natalizio dei cine-panettoni, un evento imperdibile per ogni italiano medio. Oppure dovremmo perdere i nuovi kolossal catastrofici di Holliwood con 4 dialoghi e 1000 mostri extraterrestri che vogliono attaccare la terra?????

Privare Pontinia di questa cultura sarebbe un errore imperdonabile per l'amministrazione che vanta anche l'apertura di un museo della malaria, per loro segno che a Pontinia la cultura è di casa.


Dopo conferenze stampa e risposte piccate di ritorno crediamo che la questione del Teatro Fellini ora deve avere una risposta anche da noi cittadini.
Sono state molte le persone che hanno apprezzato e goduto queste due stagioni teatrali, molti di noi si compiacevano del bel cartellone di spettacoli che Clemente Pernarella ha organizzato per un piccolo teatro di paese che fino a qualche anno fa era chiuso o sottoutilizzato. Tante altre persone invece l'hanno scoperto per la prima volta, e gli è piaciuto.


Beh, dalla prossima stagione scordatevi il teatro!!!!!! Dovrete vedere un film e soprattutto non potrete sceglierlo, perchè verrà proiettato sempre lo stesso film per almeno due mesi vista la carenza di spazi per proiettarne un altro.


Ma l'amministrazione prende decisioni senza consultare o farsi un'idea di cosa sono state le stagioni teatrali del Teatro Fellini. Impossibile per loro visto che non sono stati presenti a nessuno degli spettacoli. Quelle sedie in prima fila con scritto RISERVATO erano perennemente vuote. Le dichiarazioni del sindaco circa il peso economico che il Teatro avrebbe sui bilanci comunali è dimostrata dai numeri che cita il direttore artistico Pernarella, praticamente 7000 € l'anno.....


Vogliamo un cinema-teatro?

Diciamo la nostra, diciamo al Comune che non vogliamo più cinema e meno teatro. Diventiamo esigenti: vogliamo più teatro e anche tanto cinema. Ci sono progetti di mega centri commerciali e l'idea di metterlo lì un cinema non è venuta a nessuno? Visto che si deve fare questo mostro perchè non costruire lì un multisala piuttosto che inventarsi un monosala e lasciare che il Teatro Fellini rimanga il piccolo teatro di un piccolo paese, ma punta di diamante della provincia di Latina.


Partecipa al sondaggio nella Homepage...


Rassegna stampa:





29 luglio 2009

PONTINIA E' FONDATA




Sul sito del progetto PontiniaWeb sono raccolta foto e testimonianze del giorno dell'inaugurazione di Pontinia. E' molto interessante leggere gli articoli di giornale di quell'epoca, le descrizioni esaltanti e i ricami di parole per descrivere la nascita della terza città di fondazione il giorno 18 Dicembre 1935.

Alla fine è la nostra città, un paese che ha poco più di 70 anni e che ha accolto e accoglie ancora persone provenienti da diverse parti d'Italia e oggi anche del mondo.


Leggete come la descrivevano... Inoltre sul sito trovate tante altre informazioni anche sul periodo pre-bonifica.



Inaugurazione di Pontinia
pontiniaweb - mercoledì 29 luglio 2009

27 giugno 2009

Pasti e Rimpasti. Il centro Commerciale s'addafare!!!!

Tensioni, rimpasti, polemiche e unanimità di voto..il Consiglio comunale del 23 Giugno ha rivelato non poche sorprese.
La giunta comunale ha deciso di cambiare un pò di assessorati e deleghe. L'ex assessore al commercio Ernesto Billotta ha rimesso il suo incarico per incompatibilità e punti di vista differenti rispetto alla maggioranza. Incompatibilità derivanti dalla decisione presa poi riguardo l'area dell'ex Miralanza. Il Consiglio Comunale ha votato all'unanimità (o quasi) per il cambio di destinazione d'uso dell'area industriale dell'ex Miralanza.Quel terreno da oggi in poi avrà una denominazione commerciale per poter finalmente costruire il MEGA CENTRO COMMERCIALE così tanto agognato dai nostri amministratori.
L'unica voce dissenziente si è levata dal consigliere Sandro Novelli che ha elencato varie perplessità riguardo il progetto e la società che intende costruirlo. Senza dimenticare i ricorsi pendenti al TAR del Lazio da parte della ConfCommercio e le valutazioni di consiglieri provinciali e regionali riguardo la "saturazione" della rete commerciale della provincia di Latina.
Ma il Comune salta bandi di finanziamento regionale per la valorizzazione dei c.d. centri commerciali naturali, cioè aree commerciali e artigianali naturalmente dislocati nei centri abitati delle città e preferisce costruire sull'Appia un Mega Store 5 volte più grande di LatinaFiori.
Certo si è discusso del problema viabilità ma l'Appia è di competenza statale, se ne occuperà l'Anas è stato detto. Se ne occuperà significa che dovrà valutare l'eventuale raddoppio della SS7, raddoppio che appare impraticabile visti i vincoli sui bene paesaggistici per le aree tipizzate, di cui l'Appia e parte dell'area circostante fanno parte.
La Nuova Edilizia s.r.l. , società che ha proposto il progetto sembra possedere un capitale sociale di 10.000€, e non ha mai costruito un centro commerciale.
Ora, anche ai piu profani apparirebbe controverso che, con un capitale sociale così esiguo e la poca esperienza posseduta, questa società goda del favore di tutte le fazioni politiche del nostro comune. Con un' unica eccezione nella persona di Novelli.
Insomma si rimpasta una giunta comunale per un centro commerciale???
A voi la risposta..

23 giugno 2009

L'eliminazione di ogni animale!!!


In genere si richiede a chi amministra un Comune una certa forma ed educazione nell'esprimere le proprie opinioni. E' comunemente stabilito che amministratori, sindaci, assessori e vice-sindaci assumano comportamenti degni della loro carica e, soprattutto, espressioni ponderate e intelligenti. Sembra che tra i nostri amministratori non sia proprio così...
Ciò che seguirà è solo la fedele trascrizione di una lettera inviata dall'ASSOCIAZIONE ANIMALI ED AMBIENTE di Aprilia al Sindaco del Comune di Pontinia, Dott.Eligio Tombolillo:


Aprilia, lì 11.05.2009

Oggetto: Randagismo

Egregio Sindaco,

nell'ultimo consiglio comunale in cui si è discusso degli alti costi che il
Comune di Pontinia deve affrontare per il mantenimento dei cani randagi accuditi
presso i canili convenzionati, la S.V. si è lasciata andare ad una riflessione
puramente demagogica: "Con 120mila € sapete quanti affitti potremmo pagare per
chi è in difficoltà?".
Ebbene, Sindaco, la legge non obbliga i comuni a stipulare convenzioni con
canili privati, i cui costi sono elevati per vari motivi, ma a costruire i
canili gestendoli in proprio o dandoli in gestione alle associazioni di
volontariato senza fini di lucro.
Ma il fatto rilevante, e gravissimo, è stato il comportamento del
Vice-Sindaco, Luigi Subiaco, il quale, farneticando, ha sciorinato una serie di
frasi, che certamente avranno un seguito : "Qui bisogna ribellarsi. Chi ha fatto
questa legge è un delinquente sociale. Se il cane è randagio andrebbe eliminato, come avviene per tutti gli animali".
Il delinquente sociale, secondo il Vice-sindaco, sarebbe il Parlamento, che
il 14 Agosto 1991 ha approvato la Legge quadro in materia di animali e di
affezione e prevenzione del randagismo (n.281); recepita poi dalle Regioni.
Ebbene, sindaco, il sottoscritto, in attesa di sapere quali iniziative prendere
in merito, chiede che sia immediatamente revocato il mandato di vice-sindaco, al
signor Luigi Subiaco, per le gravi ed offensive frasi pronunciate nei confronti
dei legislatori, dimostrando nel contempo un palese disprezzo per gli
animali.

Il Presidente

Agostino Ruongo

06 giugno 2009

A tutela del paesaggio...?

Quando la tutela del paesaggio fa a cazzotti con le nuove energie..


VOLTERRA - Il comune che vieta l’energia pulita
Marco Gasperetti Corriere della Sera 05/06/2009
VOLTERRA (Pisa) — Benve­nuti a Volterra, primo comune «deolicizzato» d’Italia e anche «liberato» dai pannelli solari. Il cartello ancora non c’è. E forse non ci sarà mai. Ma, da quando è stato approvato il nuovo rego­lamento urbanistico, la cittadi­na pisana, uno scrigno d’arte etrusca, romana e medievale, è già entrata nella storia dei di­vieti. La nuova normativa impe­disce l’istallazione in tutto il territorio comunale, borgo e colline toscane, di impianti eo­lici standard e limita l’uso dei pannelli solari. Non installabili nella cittadina, quest’ultimi, ma solo in siti industriali e, per uso proprio, in zone fuori le mura di non particolare pre­gio. «Una decisione saggia che tutela il paesaggio e il valore ar­tistico della nostra città — spie­ga il sindaco Cesare Bartaloni (Pd) —. Un provvedimento che non è contro l’energia rin­novabile. Non si possono issa­re pale enormi accanto a cam­panili e cattedrali o deturpare i tetti di antichi palazzi da sfilze di pannelli solari».
La decisione del Comune non è piaciuta agli ambientali­sti. Che hanno annunciato una marcia su Volterra e un espo­sto all’Autorità garante della concorrenza. «Le aziende che operano nel settore delle ener­gie rinnovabili — spiega Fabio Roggiolani, consigliere regiona­le e leader dei Verdi — saranno penalizzate. Un esempio lo ab­biamo già avuto con un assur­do divieto a istallare tre piccoli impianti fotovoltaici fuori dal centro storico. E tutto questo accade in un Comune famoso per aver autorizzato industrie chimiche a deturpare il sotto­suolo e ad inquinare i fiumi».Durante la marcia gli am­bientalisti si vestiranno da vampiri. «Non solo perché sim­bolo delle tenebre in cui si vuo­le gettare la città — spiega l’ecologista pisano Andrea Che­li — ma perché dopo i successi dei romanzi e dei film della sa­ga di Twilight ambientati an­che a Volterra, la città è diventa­ta il tempio degli amanti dei succhiasangue. Ora speriamo non diventi la capitale degli ammazza energia pulita».
Non tutti però la pensano co­sì. A favore del Comune si schiera Alberto Asor Rosa. Il professore, coordinatore della rete dei comitati per la difesa del territorio, premette di non essere contrario a priori dei confronti delle due energie la cui applicazione va studiata ca­so per caso. «Però in una città come Volterra mi sembra un provvedimento adeguato e to­talmente condivisibile», dice.Contraria è invece Mariella Zoppi, docente universitaria e paesaggista: «Con le energie al­ternative bisogna fare i conti senza pregiudizi. Non si posso­no proibire le pale eoliche e i pannelli solari che, non solo ci regalano energia pulita, ma possono integrarsi perfetta­mente con l’ambiente. Che co­sa avremmo dovuto fare allora con i tralicci dell’alta tensione? Abbatterli tutti e rimanere al buio?».
L’assessore all’Urbanistica del comune di Volterra, Andrea Cinotti, contesta l’accusa di proibizionismo. «Anche per­ché noi abbiamo vietato l’eoli­co invasivo: le grandi pale in tutto il comune e il mini eolico nel centro storico. Piccole pale non più alte di due metri, pos­sono essere installate fuori dal borgo in zone di non particola­re pregio già individuate o nel­le zone industriali. E lo stesso vale per i pannelli solari. Difen­dere tesori architettonici e am­bientali è un atto di civiltà». Ma intanto, davanti a Volterra, il vicino comune di Montecati­ni Val di Cecina ha issato le pri­me quattro altissime pale. La battaglia del vento e del sole è solo agli inizi.

04 giugno 2009

Ambiente, consumismo e stili di vita alternativi

C'è un cantiere creativo aperto a Pontinia.
Sono un gruppo di ragazzi con la voglia di far conoscere, imparare e condividere. L'associazione Cantiere Creativo per Venerdì 5 Giugno ha organizzato un incontro su ambiente, consumismo e stili di vita alternativi. Si parlerà di rifiuti, decrescita felice e qualità della vita. Sarà proiettato un documentario e si parlerà soprattutto delle vicende pontine, tra turbogas, biomasse e raccolta rifiuti.


Tutti sono invitati a partecipare e a condividere idee e strumenti per rendere questo mondo un pò migliore rispetto a quello che vogliono costruire..
VENERDI 5 GIUGNO ORE 21.30 presso Biblioteca Comunale...

28 maggio 2009

Si può fare!!!!

Prendete kilowatt di energie rinnovabili e aggiungete una dose di mutualità. Frullate. Avete dato vita a una cooperativa elettrica di produttori e utilizzatori insieme come “Retenergie”, che è nata a Fossano, in provincia di Cuneo, a fine dicembre. Lo scopo: distribuire energie elettrica “verde” e rigorosamente autoprodotta ai propri associati. Per questo, nella fase iniziale i soci fondatori (che sono 13) stanno lavorando a progettare e sviluppare i primi impianti di produzione (fotovoltaici, micro-idroelettrici), quelli che renderanno possibile realizzare il fine statutario della cooperativa: “Fornire tecnologie e prodotti energetici alle migliori condizioni di utilizzo, tecniche, ambientali ed economiche”. A breve dovrebbe partire la costruzione dei primi due impianti: un micro-idroelettrico in provincia di Reggio Emilia e un tetto fotovoltaico su un edificio pubblico in Toscana. Del “capitale” di energia rinnovabile di “Retenergie” fa parte anche il tetto fotovoltaico da 20 kilowatt di una cooperativa sociale di Mondovì (nella foto), in provincia di Cuneo. È stato inaugurato nella primavera del 2008 ed è il risultato della campagna “Adotta un kilowatt”, promossa dall’associazione “Solare collettivo” (www.solarecollettivo.it). “Con la cooperativa elettrica si chiude un circolo virtuoso che parte dalla produzione arrivando fino al consumo: possiamo includere gli utilizzatori finali di energia in questo quadro”.
Marco Mariano è un agricoltore biologico e il presidente della cooperativa “Retenergie”. È stata sua, un paio d’anni fa, dal blog “40 anni appena fatti”, l’idea di fare rete per costruire un impianto fotovoltaico collettivo, l’iniziativa che ha dato vita a Solare collettivo. “Ci siamo dati un anno di tempo per risolvere tutte le pratiche formali che riguardano la trasmissione dell’energia, attraverso la rete nazionale di Terna, e le questioni inerenti il ‘conto energia’ e i ‘certificati verdi’. Tra un anno e mezzo speriamo di poter distribuire energia elettrica agli associati”. “Retenergie” guarda da vicino e cerca di replicare (in modo rigorosamente “verde”) l’esperienza centenaria delle cooperative di produzione elettrica dell’arco alpino, che sono 34 e servono almeno 50mila utenze (vedi Ae 99): all’interno del regime di liberalizzazione del mercato elettrico (vedi Ae 101), solo la forma cooperativa consente di produrre energia elettrica e di venderla, dal momento che diventa un servizio offerto ai propri soci, che sono clienti ma allo stesso tempo proprietari. “Stiamo calcolando il costo del servizio -spiega Mariano-: poiché gli impianti saranno de-localizzati rispetto alle abitazioni dei soci, utilizzeremo la linea elettrica per trasportare questa energia, affittandola a Terna”.A chi vuole associarsi i fondatori di “Retenergia” chiedono un po’ di pazienza: da aprile sarà possibile diventare sovventori della cooperativa (versando un minimo di 500 euro nell’arco di 5 mesi dalla data di sottoscrizione). Ogni sovvenzione sarà legata a uno dei progetti di produzione di energia rinnovabile definiti dalla cooperativa; quelli che apriranno le porte anche ai soci cooperatori (quota minima di 50 euro), che firmeranno con “Retenergia” il contratto di fornitura di energia. Marco Mariano la chiama democrazia energetica: “energia da fonti rinnovabili, finanziata, prodotta, gestita, garantita e ora anche consumata dai cittadini/soci”.
Info: Retenergie, via Marene 18b, Fossano (Cuneo); sito internet www.retenergie.it,
tel. 333-46.82.519; e-mail nuovaterra@gem.it (Marco) o davide.burdisso@fastwebnet.it (Davide)

16 maggio 2009

Denuncia di Teatro



Si chiama Ulderico Pesce ed il suo è un teatro di denuncia. Negli ultimi anni ha cercato di raccogliere storie vere in giro per l'Italia e tra scandali e vecchie storie ne ha raccontate alcune.
Pesce viene dalla Lucania o Basilicata, come dir si voglia, si è formato ed è cresciuto a Roma come attore iniziando con Giorgio Albertazzi. Quando conobbe Anatoli Vassilev che lo portò a Mosca per tre anni e lavorarono in giro per l'Europa, capì la strada che doveva percorrere. Iniziò a raccogliere testimonianze di cose vere, scrisse e raccontò storie come faceva suo nonno, il narratore-arrotino del paese. "Cominciai a raccontare anche storie che infastidiscono i poteri forti, le “caste”, i malavitosi, tanto che sul groppone non ho più la pesante mola di mio nonno ma qualche denuncia".
Ulderico Pesce ha raccontato dei braccianti italiani del sud nel secondo dopoguerra, i 21 giorni degli operai della Fiat di Melfi ieri, come quelli di oggi con le agitazioni del 2004.
Quest'anno è in tournèè con il Triangolo degli Schiavi, storie di immigrati irregolari nelle campagne pugliesi. Ha portato in teatro la storia di Giovanni Passannante giovane anarchico che tento di uccidere Umberto I di Savoia nei primi del '900. E ha raccolto per lui più di 5000 firme per potergli offrire una degna sepoltura. Il suo cranio era conservato nel Museo Archeologico di Roma in quanto all'epoca della sua morte, che avvenne dopo anni di torture passate in una cella sottoterra a S.Elena, fu aperta e studiata per verificare le tesi genetico-criminogene di Lombroso.


Ma Ulderico Pesce denuncia anche i misfatti ambientali. Con il suo spettacolo del 2005 Storie di Scorie ha raccontato le vicende nucleari del BelPaese, fatti e misfatti di una politica cieca e irresponsabile.Sempre attraverso una raccolta firme è riuscito ad ottenere la messa in sicurezza di una tubatura che partiva dalla centrale atomica di Trisaia di Rotondella in provincia di Matera che immetteva nel Mar Jonio liquido radioattivo. Oltre che di Nucleare ha parlato di "monnezza", del traffico illecito di smaltimento di rifiuti pericolosi come anche di quelli considerati non pericolosi. E di amianto.
Il suo teatro è un teatro di verità e di storie vere accompagnati da azioni concrete.

Sul sito www.uldericopesce.com trovate tutti i suoi spettacoli e le petizioni da firmare.

Tra le petizioni attive ci sono quelle per l'abolizione della Bossi-Fini sull'immigrazione e quella sull'introduzione in Italia del reato di danno ambientale, ancora inesistente per il nostro codice penale!!!!


Firmiamo gente firmiamo...






14 maggio 2009

AL VIA LE CENTRALI NUCLEARI!!!!

Pieni poteri al governo per decidere dove e quando costruire le nuove centrali nucleari.

Saranno siti di rilevanza nazionale, protetti da segreto militare, costruiti anche in deroga ai no delle Regioni e bypassando numerosi permessi amministrativi. È la grande novità contenuta in due soli articoli (14 e 15) passati ieri al Senato nel silenzio generale.

Stasera la legge delega n.1195 otterrà il via definitivo (ma gli articoli sul nucleare sono già stati votati ieri) poi ci sarà un passaggio veloce alla Camera e con la pubblicazione in Gazzetta il gioco è fatto.


«Il governo ha sei mesi di tempo - spiega a Metro Roberto Della Seta, senatore Pd - per fare tutto: la delega gli conferisce pieni poteri ed è poco chiara sulla localizzazione dei siti. Neanche una riga sulle caratteristiche geologiche, ad esempio. Saranno aree poco accessibili perché coperte dal segreto militare e le Regioni non potranno dire no». Resta il nodo economico: per costruire le 5 centrali annunciate servirebbero 30 miliardi. Da dove arriveranno?


(STEFANIA DIVERTITO su metro Roma del 13-5-09)

12 maggio 2009

Pretendiamo Energia Pulita!!!!!!

Basta girare un pò su internet, lasciare un commento su questo blog con un indirizzo importante (grazie Paola)....e guarda un pò cosa si può scoprire!!!!


E' disponibile una nuovissima tecnologia in grado di eliminare definitivamente e a costo zero, il 45% dell’inquinamento ambientale dell’area dei Paesi industrializzati.


Gli impianti sono costituiti da “MODIFICATORI MOLECOLARI” (da non confondere con i vecchi e inquinanti “Dissociatori Molecolari”) e possono trattare qualsiasi quantità di rifiuti sia prima che dopo la differenziazione, ma soprattutto sono costruiti gratuitamente e messi a disposizione di Enti Pubblici e Governi da Fin. Project Group che, dal Gennaio 2009, con una particolare formula li finanzia completamente e li gestisce in Project financing, lasciandoli successivamente di completa proprietà dell’Ente Pubblico richiedente.

Il “MODIFICATORE MOLECOLARE” elimina totalmente e definitivamente, ma soprattutto SENZA COMBUSTIONE, da un minimo di 70 a migliaia di tonnellate al giorno di RSU, tossici, infetti, fanghi civili, industriali, da raffinerie, ecc., senza la benché minima produzione di CO2, diossine, nanopolveri e/o qualunque altra sostanza inquinante.

Ma non è finita qui: Con il progetto €uroKilowatt è possibile per il cittadino non pagare piu corrente elettrica, gas e sostengono anche l'acqua!!!!!


Intanto Pontinia esulta per la sua raccolta (in)differenziata e parlano di turbogas e biomasse...

Chiediamo agli amministratori comunali di farsi un giretto su questo sito..si potrebbe, perchè no, vedere cosa offrono...

Le informazioni tecniche, scientifiche e filmati di impianti operativi, sono disponibili sul sito www.finprojectgroup.us , cliccando su: “MODIFICATORE MOLECOLARE” e sui relativi sottomenù, attraverso la semplice richiesta di una password personale.


Buona navigazione!!!!

19 aprile 2009

IL BLUFF DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

18 Aprile 2009
COMUNICATO STAMPA
Le recenti affermazioni e declamazioni del "nuovo" piano di raccolta differenziata dei rifiuti da parte dell'amministrazione Comunale ci sembrano una presa in giro. Il piano non è altro che la ripetizione di ciò che non ha funzionato: le campane colorate per la raccolta.
Lo stesso studio che ha commissionato l’amministrazione, e costato qualche migliaio di euro, diceva ben altro e cioè che solo la raccolta porta a porta fa raggiungere risultati apprezzabili. La linea del Comune sembra essere quella di non appesantire troppo il lavoro dei cittadini, ma purtroppo solo così si raggiungono percentuali elevate di prodotti da riciclare, l’unico modo per rendere conveniente la raccolta differenziata incassando soldi non solo dalla Tarsu, ma anche dalla vendita dei prodotti da riciclare. E bisogna anche prevedere delle sanzioni per evitare che tutto venga vanificato da quelle persone che non accettano le regole.
Ci sembra utopistico arrivare al 30% di rifiuti riciclati non applicando la raccolta porta a porta.
Nessun paese in Italia riesce a raggiungere queste cifre con il sistema delle campane colorate. E poi da noi sono anni che ci sono e finora si è arrivati ad un misero 7%.
Non crediamo che sensibilizzare i cittadini con un informazione anche capillare e razionalizzare la disposizione delle campane colorate porterà a grandi risultati. La stessa Rete dei Cittadini per ben due volte ha organizzato campagne informative sul corretto riciclo dei rifiuti. Azioni che avrebbero dovuto essere accompagnate da un chiaro impegno istituzionale del Comune a far partire VERAMENTE la raccolta differenziata a Pontinia.
Guardiamoci intorno: Sermoneta con il porta a porta ha diminuito di molto la percentuale di rifiuti da portare in discarica, anche Cori sperimenta questa pratica. A Latina invece dove si raccoglie solo l’umido e si usano i cassonetti, non ci sono stati risultati apprezzabili. E intanto l'allargamento della discarica di Borgo Montello è gia stato predisposto per rispondere all'emergenza rifiuti.
Il Piani regionale rifiuti del 2008 guarda alla raccolta differenziata come obiettivo primario per uscire dal commissariamento. La Regione spera di arrivare, nel 2012, al 44,50% di rifiuti riciclati. Pontinia risponde con le campane...
Rete dei Cittadini di Pontinia

16 aprile 2009

SI AL NUCLEARE. Per forza.

In una puntata del salotto politico italiano Porta a porta di qualche settimana fà, il ministro Scajola delinea la strategia per il grande ritorno al nucleare italiano. Nell' epoca dei localismi e dell'effetto Nymbi, il Ministro dello SVILUPPO ECONOMICO, ha la soluzione per costruire le centrali: togliere responsabilità al governo e uso della forza per convincere i cittadini. E dico, cos'avremmo mai da lamentrci, noi poveri cittadini, se ci costruiscono centrali nucleari dietro al giardino!!!!

Possono anche essere state parolone, che forse non si avvereranno, ma è terrificante il fatto che abbiano solo il coraggio di esprimerle questa idee!!!!

Con una crisi energetica, economica, finanziaria, di valori, poltica e chi più ne ha più metta parte la gara della soluzione nucleare, e queste miopi persone non vedono quante alternative, CONCRETE e SOSTENIBILI, esistono.
Il passo ulteriore è costringere la comunità ad accettare il mostro, senza ma e senza se. Lo vogliono fare per il nucleare, cosa faranno per il resto? Lascieranno inceneritori, turbogas, cementifici, biomasse in balia della psicosi locale del NO a tutto, come volgarmente viene definita la tutela della propria salute da parte degli"inutili" cittadini?

Il nucleare non è un'energia pulita, c'è il problema delle scorie, e per competere e costruire un "nucleare sicuro" c'è bisogno di una tecnologia che gia potrebbe essere superata nel momento in cui la centrale verrà ultimata.
Come dire: ci metto 20 anni a costruire un cellulare con schermo in bianco e nero che gia si sta facendo il palmare!!!


Perchè si naviga sempre nella direzione sbagliata???













Territori imbavagliati
di RAFFAELE LUPOLI

da http://www.lanuovaecologia.it/


Il governo stabilisce i criteri e le imprese costruttrici individuano i territori dove localizzare gli impianti. Una strategia già sperimentata quindici anni fa in Campania per localizzare gli inceneritori. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma non importa: sui siti per la costruzione di centrali nucleari "decide chi fa impresa energetica". Nel corso della trasmissione tv Porta a Porta il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha sottolineato che il disegno di legge per il ritorno al nucleare prevederà "procedure e criteri di carattere morfologico, geografico, impiantistico, di gestione".


A decidere poi dove costruire le centrali saranno le imprese, che dovranno individuare "il luogo dove sia possibile rispettare" questi criteri. Insomma, la politica non si prende la responsabilità della scelta: va bene il nucleare ma non bisogna perdere voti. E infatti si prevede anche un "contentino" di natura economica. Si cercherà il consenso a livello locale con gli incentivi, ha sottolineato Scajola. Spiegando che anche la popolazione potrà trarre vantaggi dal reattore dietro casa, in termini di sconti "nella bolletta" dell'energia elettrica.
E se neanche lo sconto fosse sufficiente a convincere gli abitanti di una provincia a non opporre resistenze? "Se proprio non si dovesse ottenere il consenso," dice il ministro, "verranno comunque prese decisioni a livello centrale." Alla faccia della partecipazione!

Scajola ha già pronto il piano B: "Potrebbe essere necessario utilizzare gli strumenti previsti dall'articolo 120 della Costituzione per il bene del paese" surrogando le competenze degli enti locali.

Il comma 2 dell'articolo in questione riguarda la sussidiarietà e la leale collaborazione. Vale la pena di dargli una letta: "Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali".

Il governo "federalista", dunque, da una parte sceglie pilatescamente di non scegliere i luoghi che ospiteranno le centrali, dall'altra minaccia l'esercizio dei poteri sostitutivi, espressione di un modello accentrato di governo che mal si concilia con i principi costituzionale di decentramento e autonomia dei territori. Nel caso del ritorno al nucleare toccherà agli addetti ai lavori stabilire se l'eventuale esercizio dei poteri sostitutivi sarà giustificabile con il "pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica" o con "la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica". Una cosa però è certa: i territori che non si comprano si imbavagliano.

01 aprile 2009

Se è un pretesto...PAGHI!!!



C'è una proposta di legge presentata da alcuni deputati del Pdl che in questo momento si sta valutando in Commissione giustizia per modificare l'art. 18 della legge n°349 del 1986 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale).


Sostanzialmente questi deputati propongono di introdurre la responsabilità processuale delle associazioni di protezione ambientale perchè dicono il "ricorso al giudice amministrativo è sufficiente a impedire o a ritardare la realizzazione di opere pubbliche, senza che sia previsto alcuno strumento di responsabilizzazione delle associazioni di protezione ambientale, le quali, talvolta, presentano ricorsi pretestuosi, con il solo e unico scopo di impedire la realizzazione dell'opera pubblica".

I ricorsi contro opere pubbliche giudicate dannose per l'ambiente sono solo ripicche contro non si capisce bene chi, è questo che si intende?
Si crede che questo «egoismo territoriale» non ha le sue radici in fondate preoccupazioni per ciò che potrebbe modificare al ribasso la qualità della vita. Viene chiamato in causa il famoso effetto Nimby (not in my back yard).. questa psicosi moderna di bloccare qualsiasi cambiamento al proprio territorio.


Non nel mio giardino! Dicono questi psicopatici che non vogliono (cito dalla proposta di legge): rigassificatori, termovalorizzatori, corridoi ferroviari, centrali a biomasse, elettrodotti, autostrade, discariche, inceneritori. Insomma robetta da nulla secondo i parlamentari!


La proposta di legge parla solo delle associazioni descritte all'art. 13 della stessa legge n°349/86 e cioè "le associazioni di protezione ambientale a carattere nazionale e quelle presenti in almeno cinque regioni individuate con decreto del Ministro dell'ambiente", quindi riguarderebbe "solamente" le grandi associazioni. Ma l'art. 18 al comma 5 (quello che si vuole arricchire per "responsabilizzare") tratta il diritto di ricorrere al tribunale amministrativo da parte delle associazioni e anche dei cittadini.
La proposta di legge sembra prendere di mira solo le associazioni descritte all'art.13, per lo meno così recitano i due commi aggiuntivi e così ci auguriamo. Altrimenti ogni decenza democratica sarebbe abbandonata.

E' un metodo per responsabilizzare questi ecologisti pretenziosi, dicono i promotori. Ma in questo modo in caso di “malafede” o di insuccesso giudiziario, le associazioni ricorrenti saranno condannate a pagare le spese processuali e a risarcire i danni. E nei danni è compreso anche il ritardo dei cantieri o la mancata realizzazione dell’opera.
Insomma se sei ricorsa al TAR mia cara associazione di rilevanza nazionale pensaci bene che se lo fai solo per ripicca poi paghi i danni!
Peccato che la credibilità e la coerenza per le associazioni ambientaliste siano in genere valori molto forti, e che cercare di fermare una grande opera è una scelta che non viene presa con leggerezza e che richiede anche osservazioni rilevanti e documentate per poter procedere.

Sembra del tutto inutile e dannosa questa proposta di legge che mette dei freni alle richieste dei cittadini su un tema come l'ambiente. Tema che dovrebbe essere prioritario per la possibilità di un VERO sviluppo economico e non solo per l'ennesima crescita di pochi.





L. 8 Luglio 1986, n°349 La proposta di legge.


31 marzo 2009

VIA per il Centro Commerciale..


Tutti conosciamo il dibattito intorno al mega progetto di "riqualificazione" del mostro Miralanza in un mega centro commerciale, e tutti abbiamo un'opinione.
Ognuno la pensa come vuole e si può affermare anche che sarà un volano per l'economia del paese, che un terzo della struttura sarà appositamente dedicato ai prodotti del territorio: un mercato dei prodotti locali si dice di fare.
E si dice che verranno creati nuovi posti di lavoro, e si racconta che quella brutta torre che campeggia nel mezzo di quel che è rimasto della fabbrica, diventerà un ascensore panoramico, di vetro!!!! Si potrà vedere Pontinia??

Che progetto, che riqualificazione! Che storia! Che disastro !!!!!!!

La Miralanza è una fabbrica di detersivi ormai inattiva dalla fine degli anni '80. Forse più di un terzo di chi abita a Pontinia ci ha lavorato da ragazzo e da adulto. Tutti ricordano com'era lavorare lì. Ora quando ci passiamo davanti lo spettacolo è veramente desolante. E allora ecco che arrivano le proposte: facciamo un centro commrciale di 240.000 metri cubi!!.....

...Perchè?

Lo sappiamo che un centro commerciale non è soltanto costruire un edificio? Che bisogna predisporre l'area circostante, cioè costruire infrastrutture nella norma e alla portata del carico che le strade dovranno sostenere?
E che dire della qualifica di Distretto agro-alimentare di qualità che dovrebbe essere conferito ai prodotti provenienti dai terreni circostanti il megaprogetto?
Un traffico intenso di polveri e micro-polveri andranno a depositarsi sui prodotti e nel cibo degli animali. Addio marchio di qualità!
Ma non solo, la necessità di costruire strade con tutte le misure di sicurezza richieste comporterebbe una radicale trasformazione dei fossi e dei canali di bonifica, e di pre-bonifica. L'Appia non è certo la strada più sicura del mondo e modificarla è oggettivamente impossibile, con il canale da un lato e un vincolo normativo per l'allargamento dall'altro.
Lo sanno inoltre gli ideatori della grande idea che la zona di cui stiamo parlando è tutelata per legge perchè definita "bene paesaggistico" e "area tipizzata", come recita il P.T.P.R., per le caratteristiche uniche delle opere di bonifica e degli appoderamenti sparsi sul territorio?

Per tutte queste questioni ci appare opportuno richiedere almeno una Valutazione di Impatto Ambientale prima di passare alla definitiva consacrazione di un progetto dalle dimensioni eccessive per un paese come Pontinia e per le caratteristiche del territorio sul quale dovrebbe sorgere.


QUI il testo completo della richiesta che a giorni verrà inoltrata agli organi competenti.



Il nostro non è un NO ad un progetto che ha comunque lati oscuri ancora da chiarire, ma la richiesta di attivazione di un procedimento necessario per la tutela del nostro territorio, strappato alla natura ma che conserva fragilità uniche e caratteristiche specifiche.

Rete dei cittadini di Pontinia.

Richiesta di VIA per il progetto del Centro commerciale a Pontinia

Al Presidente della Regione Lazio
Piero Marrazzo
All’Assessore all’Urbanistica
Esterino Montino
All’ Assessore all’Agricoltura
Daniela Valentini
All’Assessore all’Ambiente
Filiberto Zaratti

e p. C.

Al Prefetto di Latina
Bruno Frattasi

Al Presidente della Provincia di Latina
Armando Cusani
All’Assessore ai Lavori Pubblici
Salvatore De Monaco
All’ Assessore all’Urbanistica
Franco Taddeo
All’Assessore all’Ambiente e qualità della vita
Roberto Migliori
All’Assessore all’Agricoltura
Enrico Tiero
All’ Assessore ai Beni Archeologici, Storici e Monumentali
Fabio Bianchi

Al Sindaco del Comune di Pontinia
Eligio Tombolillo
agli Assessori e Consiglieri di maggioranza ed opposizione

Alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Provincia di Latina

All’ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del LazioSezione Provinciale di Latina

Alla ASL di Latina

Al Presidente del Consorzio di Bonifica delle Paludi Pontine
Carlo Crocetti

All’ ANAS Roma - Latina
Oggetto: Richiesta d’attivazione della procedura di compatibilità ed impatto ambientale in base al D. LGS. 4/2008 come integrazione al D. LGS. 152/06 (VIA e VAS) in riferimento a: “recupero e riconversione del complesso industriale dismesso ex Miralanza in centro commerciale (grande distribuzione) di proprietà della Reckitt Benckiser Italia SpA con soggetto promotore Nuova Edilizia srl, in località Mesa via ss 7 Appia al Km 86.150 nel comune di Pontinia (LT). Atti amministrativi: Delibera di Giunta n.194 del 20/12/2007 e Delibera Consigliare n.64 del 5/12/2008.

In base alle disposizioni e principi generali dei sopra citati Decreti Legislativi:
• la protezione della salute umana
• il miglioramento della qualità della vita mediante migliori condizioni ambientali
• la conservazione della biodiversità
• la conservazione della capacità riproduttiva degli ecosistemi
• la tutela dell’ambiente
la valutazione di impatto ambientale descrive e valuta gli effetti del progetto sull'uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sull'acqua, sull'aria, sul clima, sul paesaggio, sui beni materiali e sul patrimonio culturale nonché le interrelazioni tra tutti gli elementi e soggetti tutelati.

In virtù di questi principi la Rete dei Cittadini di Pontinia sensibile ed attiva sul territorio alle problematiche sociali, culturali ed ambientali chiede l’attivazione della procedura in oggetto per i motivi così esposti:

1- L’area oggetto di recupero e riconversione è un sito industriale dismesso utilizzato tra gli anni 60 ed 80 per la produzione chimica di detersivi, i luoghi in disuso ed abbandono necessitano di bonifica e riqualificazione ambientale come descritto dalla Direttiva 2004/35/CE, D.lgs.152/06 ed in funzione del cambiamento di destinazione d’uso dell’area da industriale a commerciale, sostituendo i degradati ed obsoleti impianti esistenti con la realizzazione di una nuova megastruttura per la grande distribuzione, consistente in 30.000 mq di superficie immobiliare per una volumetria di 240.000 metricubi circa su un’area di 10 ettari.

2- Il sito è ubicato in zona agricola come specificato dal P.R.G. comunale, distante 7,5 Km da Pontinia centro urbanizzato più vicino, nel mezzo di decine di migliaia d’ettari di territorio a totale vocazione agricola e zootecnica, ove la Regione Lazio ha individuato ed istituito il distretto agro-alimentare per i prodotti dell’orto-frutta di qualità, L.R. 23/01/2006 n°1, in 14 comuni della provincia di LT, legiferando in materia di politiche economiche funzionali allo sviluppo e tutela di un bene primario come l’agricoltura ed annessa zootecnia; inoltre vanno considerati i riferimenti connessi a tale indirizzo politico emanati dalla Comunità Europea al Reg. 2092/91 CEE convertito in legge con D.M.220/95, CE 1804/99 e D.M. n.91436 del 4/8/2000 e succ. mod. tale indirizzo volto alla soluzione delle crisi del settore verrebbe inficiato dall’incremento insostenibile e dannoso di traffico automobilistico concentrato in zona che immetterebbe nell’atmosfera un eccessiva quantità di gas di scarico composto in parte da micropolveri nocive all’organismo umano, sostanze inquinanti che ricadrebbero sulle colture agricole ed allevamenti limitrofi alle strade interconnesse al funzionamento del centro commerciale; nelle direttive europee e normative nazionali sopra citate tra i molteplici aspetti e principi fondamentali si specifica: nel prodotto coltivato e commercializzato il residuo di sostanze chimiche di sintesi deve essere zero; condizione sine qua non per ottenere prodotti alimentari biologici con certificazione e marchi di qualità, per i quali categorie ed associazioni di settore coadiuvate da enti ed amministrazioni locali tentano d’ottenere presso sedi specifiche ed istituzionali.

3- Inoltre, il complesso immobiliare necessita di nuove opere ed adeguamenti all’urbanizzazione primaria (da realizzare in zona agricola) per la viabilità circostante il sito, come la SS 7 Appia le vie intersecanti denominate Migliare di competenza provinciale e comunale, strade sottodimensionate, prive di svincoli, rotatorie, piazzole di sosta soprattutto corsie d’emergenza, opere necessarie ad accogliere e far scorrere in sicurezza la concentrazione di migliaia di autoveicoli in ingresso ed uscita dal centro commerciale, in aggiunta a quello esistente ed estivo turistico-balneare proveniente dalle province di Frosinone e Roma con direzione Terracina e Sabaudia sommandosi al traffico prettamente locale di mezzi agricoli e speciali necessari alla conduzione delle aziende agricole e zootecniche tipiche dell’Agro Pontino.

4- Gli adeguamenti infrastrutturali alla megastruttura causerebbero un radicale cambiamento del tessuto paesaggistico ed ambientale in netto contrasto col D.Lgs.42/2004 e normative del P.T.P.R. L.R.37/83 e L.R.24/98 in merito alla tutela, valorizzazione ed imposizioni di vincoli sui “beni paesaggistici” per le “aree tipicizzate” in considerazione delle caratteristiche tipologiche degli appoderamenti in Agro Pontino, in particolare le “tenute di Mesa” dislocate nell’area circostante le opere in oggetto; inoltre non si comprende come si possano realizzare opere accessorie come descritto al punto 3 ai fini della sicurezza stradale per la SS 7 Appia con vincolo archeologico e fascia di rispetto di 150 metri per lato compreso un limite naturale determinato dal canale “Linea Pio VI” sottoposto a tutela “corso d’acqua pubblico” art.7 L.R.24/98 che scorre parallelo ed in aderenza da nord a sud per decine di chilometri; dette opere soggette anche alla normativa del P.A.I. ai sensi della L.183/89, L.R.53/98 e L.R.39/96 potrebbero consistere nella necessità di deviare fossi e canali o tombinarli per alcune centinaia di metri o chilometri per adeguare e porre in sicurezza la viabilità secondo il Codice della Strada, ad esempio fossi adiacenti alla viabilità da non confondere con le cunette stradali ma canalizzazioni consortili denominati “fosse migliare” realizzate con i lavori di bonifica delle paludi Pontine effettuati nel 1770 dallo Stato Pontificio, che nella logica del P.T.P.R. dovrebbero essere tutelate nel capitolo “Beni paesaggistici” “aree tipizzate” “canali delle bonifiche agrarie”, oggi queste opere idrauliche necessarie al deflusso delle acque meteoriche e drenaggio dei terreni sono parte integrante di una fitta rete di canalizzazioni ed infrastrutture realizzate negli anni venti e trenta, gestite dal Consorzio di Bonifica delle Paludi Pontine che ne cura ordinaria e straordinaria manutenzione garantendo sicurezza alle persone, evitando danni ambientali ed erariali da eventuali allagamenti di centinaia d’ettari di territorio antropizzato.

In relazione al P.T.P.R. si evidenzia: La Corte Costituzionale con sentenza n. 180 del 30 maggio 2008 afferma che in seguito alle modifiche apportate dal D.Lgs. 63/2008 al codice dei beni culturale e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004) risulta rafforzato il principio di prevalenza dei beni paesaggistici sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore. Difatti "L'art. 145, rubricato «Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione», affida (comma 1) al Ministero per i beni e le attività culturali, anzitutto, l'individuazione delle «linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale per quanto riguarda la tutela del paesaggio, con finalità di indirizzo della pianificazione», stabilendo, altresì, che (comma 2) «i piani paesaggistici prevedono misure di coordinamento con gli strumenti di pianificazione territoriale e di settore, nonché con i piani, programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico». Il medesimo art. 145 contempla, al comma 3, il principio di “prevalenza dei piani paesaggistici” sugli altri strumenti urbanistici, precisando che: «Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore.

Data la complessità degli argomenti tecnico-scientifici e multidisciplinari trattati all’impossibilità di poterli esporre esaurientemente in queste pagine, ci rendiamo disponibili per ulteriori informazioni e chiarimenti, ritenendo comunque che gli elementi considerati e motivazioni esposte siano più che sufficienti per avviare la procedura indicata in oggetto.

Vi ringraziamo anticipatamente della cortese attenzione e risposta.
Pontinia il 28/03/2009

La Rete dei Cittadini – noturbogaspontinia@hotmail.it

28 marzo 2009

AUTORICICLAGGIO


Cos'è il reato di autoriciclaggio? Report nella puntata di domenica 23 Marzo ci racconta come questo reato in Italia non è ancora contemplato dalla legge.

Chi vende droga e rimette in circolo il denaro, può essere punito per il traffico di stupefacenti ma non per aver riciclato i proventi illeciti. Il Fondo Monetario, il Governatore della Banca d’Italia e il Procuratore Nazionale Antimafia ne auspicano da anni l’introduzione, ma al momento il disegno di legge che lo prevede è sepolto in un cassetto.


E in Italia le mafie autoriciclano i loro proventi illegali tramite la costruzione di mega centri commerciali. Affari da milioni di euro che ingoiano l'economia pulita nel circuito di quella sporca.


Meditiamo gente, meditiamo...


La Pontinia Rinnovabili Vs Comune e Provincia


Come annunciato lo scorso 10 Febbraio 2009 con comunicato, la società Pontinia Rinnovabili srl, l'azienda intenzionata a costruire la centrale a biomasse, ha presentato ricorso al TAR contro il Comune di Pontinia e la Provincia di Latina chiedendo il risarcimento dei danni a fronte del NO espresso dal Sindaco di Pontinia e dalla Provincia di Latina alla costruzione della centrale.

Un NO motivato soprattutto dalle dimensioni che questa centrale dovrebbe avere con una produzione stimata di 22 MW a fronte degli 8 necessari e richiesti da Piani provinciali e regionali.



Secondo l'azienda i due Enti stanno provocando un danno che ammonterebbe a circa 20 milioni di euro se non si procederà al piu presto a dare l'assenso. La Pontinia Rinnovabili critica alle amministrazioni scarsa sensibilità verso le urgenze occupazionali e di rilancio di questo territorio che a questo punto rischia veramente di perdere per un “NO POLITICO” un progetto ad alta valenza ambientale con ricadute economiche di straordinaria importanza. Almeno per loro, verrebbe da dire. Difatti la Pontinia Rinnovabili rischia di perdere finanziamenti da parte del Ministero per le Attività Produttive per 8 milioni di euro (che rientrano negli incentivi cip6).



Il ricorso al TAR non sembra preoccupare il sindaco convinto della propria scelta. Si aspetta così la Conferenza unificata Stato-Regioni, il tavolo tecnico che la Provincia di Latina ha designato come luogo in cui sarà presa la decisione definitiva e nel quale, secondo la Pontinia Rinnovabili, il progetto potrà dimostrare tutta la sua necessità e bontà.



Staremo a vedere. La Rete ha gia espresso le proprie motivazioni contrarie alla biomasse, sottolinenado il sovradimensionamento della centrale e le difficoltà oggettive nel reperimento del materiale utile alla combustione. Il TAR invece si pronuncierà tra 30 giorni e solo allora si accerterà se il comune dovrà ripagare la perdita di tempo che ha causato all'azienda per accertare la sostenibilità del progetto.
Si avvicina inoltre (9 Aprile) la Conferenza unificata che riguarderà la Turbogas. Un incontro importantissimo per preservare veramente il nostro territorio e quello dell'intera provincia, perchè oltre alla Turbogas di Mazzocchio verranno prese decisioni anche per quella di Aprilia.
Vedremo chi, fra i detentori del potere, si farà portavoce dei nostri diritti di cittadinanza ad un ambiente sano e salubre.



13 marzo 2009

LETTERA APERTA A TORELLI PAOLO CONTRARIO ALLA TURBOGAS


Egregio Consigliere Paolo Torelli,

non sappiamo come esprimerti il nostro stupore per le parole che oggi hai pronunciato a mezzo stampa sui quotidiani Latina oggi e La Provincia. Stupore nel cercare di capire di quali colpe ci siamo macchiati e perché.
Premesso che la polemica è sempre sterile e inconcludente, NON capiamo, noi ragazzi della Rete dei Cittadini, cosa abbia provocato la scintilla da cui è nato il tuo comunicato stampa.

Forse la constatazione che l’amministrazione e le istituzioni TUTTE non sembrano schierate apertamente verso il NO a questa centrale Turbogas così dannosa per il territorio?

Il fatto che gli espropri dei terreni continuino nell’indifferenza generale è segno di un totale disinteresse da parte di chiunque svolga un ruolo pubblico in grado di bloccare l’iter per la costruzione. Un totale disinteresse che va avanti ormai da due anni a questa parte anche nelle sedi competenti quali i numerosi tavoli tecnici che si sono svolti, dove insieme ai nostri rappresentati della Rete e a Tombolillo o Lilbralato, nessun altro consigliere, assessore o politicante di turno si è mai presentato.

Ci chiediamo, noi semplici cittadini non investiti di nessuna carica elettiva, ma che cos’altro avranno da fare di più importante? In fondo è il loro lavoro. Sicuramente non il nostro.
E poi caro Paolo non ti sembra eccessivo richiamare un qualche tipo di investitura elettiva o addirittura professionale, per poter esprimere delle opinioni nate non certo da moventi politici ma da chiare motivazioni in ordine di salute e sviluppo del nostro territorio?


Anche lo Statuto del Comune di Pontinia all’art 72.1 recita “Tutti i cittadini, i consigli circoscrizionali,le organizzazioni sindacali e le altre formazioni sociali possono presentare nel campo dei servizi sociali, dello sviluppo economico e dell’assetto del territorio, proposte di interventi di interesse generale” e poi ancora art. 72.2Possono rivolgere altresì istanze e petizioni per chiedere provvedimenti o prospettare l’esigenza di comuni necessità”.

Ti chiedamo: a chi giova una battaglia contro un mega impianto inquinante in una zona a vocazione agricola e zootecnica. Per di più minacciata dall’entrata in scena di una centrale a biomasse, che si vuole sovradimensionata rispetto alle esigenze energetiche non solo del territorio ma del paese intero? Diccelo tu chi vince in questa battaglia. O spiegaci l’’espressione creare confusione politica da “grilliani”.
Noi siamo convinti che c’è bisogno di innovare e sperimentare nuove fonti energetiche, compatibili con il tessuto agricolo del territorio. La Rete dei Cittadini non ha alcuna motivazione o direzione politica, nei fatti ha sempre dimostrato di perseguire il comune interesse e di essere coerente con ciò che predica.
E poi caro Paolo, siamo d’accordo su una battaglia possibile che ci sono problemi anche in questo?
L’interrogazione parlamentare della Meloni? Bravissimo, dovevi farlo. E’ il dovere della carica che hai e nessuno non te ne riconosce il merito.

Ad oggi chi aveva gli strumenti per fermare il progetto Turbogas purtroppo non li ha impiegati e ancora non continua a servirsene. E’ questo ciò che denunciamo e che vogliamo porre all’attenzione dei cittadini e degli “addetti ai lavori”, di chi ha l’onere e l’onore di un mandato elettorale.


Grazie

RETE DEI CITTADINI DI PONTINIA

06 febbraio 2009

Biomasse


COMUNICATO STAMPA

5 Febbraio 2009

La Rete dei Cittadini di Pontinia ha evidenziato una serie di criticità relative al progetto della Pontinia rinnovabili Srl. I dubbi sollevati rispetto a questo progetto ad oggi, purtroppo, non sono stati ancora fugati.


Per quanto ci riguarda la soluzione prospettata non è compatibile con il tessuto economico-produttivo ed in particolare con il comparto agricolo; inoltre non appare sostenibile dal punto di vista ambientale;
Oggi piu' che mai occore tutelare l'agricoltura che è un fattore di grandissima importanza nel tessuto economico provinciale; importante anche in prospettiva perchè l'agricoltura può essere il volano della nostra economia, purchè il mondo agricolo si riesca ad aprire alle produzioni tipiche di qualità. Per fare questo bisogna intervenire con convinzione sul piano della tutela ambientale.

Il progetto presentato dalla Pontinia Rinnovabili Srl non ci appare conveniente perchè di dimensioni eccessive, la stessa provincia ne da penalizzazione nel proprio piano energetico, dove il massimo richiesto e, non per una centrale ma comulativo per tutte le centrali di questo tipo, non deve superare i 5MW.
Ciò comporterebbe delle combustioni significative e quindi un aggravio notevole della situazione ambientale, convinti che non sia possibile far funzionare l'impianto esclusivamente con scarti agricoli ricavati in loco (tant' è vero che nessun protocollo d'intesa è stato sottoscritto con le categorie maggiormente rappresentative del settore) sottoliniando che in questo modo il ciclo consumo/produzione non risulta rispettato e quindi l'impianto non ci sembra sostenibile dal punto di vista ambientale.

Viste poi le volontà dei cittadini e del Consiglio Comunale, il quale ha deliberato la netta contrarietà a progetti di questo tipo, crediamo infine, sia giusto che venga rispettata la volonta della cittadinanza


LA RETE DEI CITTADINI DI PONTINIA

09 gennaio 2009

LA RETE PREMIATA...


Il 27 Dicembre 2008 nell'Auditorium "Costa" di Sezze
Paolo Cima
, in qualità di Presidentedella Rete dei cittadini di Pontinia, ha ritirato il PREMIO ONIRIKA 2008 per L'IMPEGNO SOCIALE.






L'evento, organizzato dalla Casa editrice ed Associazione Culturale Onirika e dal periodico Mondo Reale , ha visto premiati numerosi personaggi ed Enti della Provincia di Latina che si sono distinti durante l'anno 2008.






Le motivazioni della casa editrice ONIRIKA e del periodico Mondo Reale nella scelta del Nostro Presidente:

Per aver portato avanti negli anni un impegno costante insieme a tutti i ragazzi della rete civica di Pontinia, in collaborazione con gli altri coordinamenti locali sparsi sul territorio della regione Lazio e di tutta Italia. Per aver perorato una causa, quella del NO alla costruzione della centrale Turbogas di Mazzocchio, dando vita ad una campagna informativa dettagliata e prolungata, in difesa della salute dei cittadini e della salvaguardia dell'economia locale la cui competitività è fondata tutta su marchi di qualità dei prodotti e che con la realizzazione di una centrale Turbogas verrebbero meno.

Ma non solo la Rete dei Cittadini ha rappresentato in quella sede la città di Pontinia.
Anche Clemente Pernarella, direttore artistico del Teatro Fellini, ha ricevuto il premio ONIRIKA 2008 per la Cultura.


Da parte di Paolo Cima tanta emozione e sentiti ringraziamenti agli organizzatori.

Questo riconoscimento dà una spinta ulteriore allo sforzo compiuto fino ad adesso. Infonde una speranza e un sostegno alla lotta che il presidente Paolo Cima e tutta la Rete dei Cittadini di Pontinia mandano avanti contro la costruzione della centrale, per la salvaguardia dell'economia del territorio e della salute dei cittadini.

Tra poco ci sarà anche la Conferenza dei servizi in cui si parlerà di un'altra questione scottante e deleteria per il nostro territorio: quella della centrale a Biomasse. Anche questa la si vuole a Mazzocchio e anche questa, come la Turbogas, si rivelerà inutile e pericolosa. Staremo a vedere come l'amministrazione si batterà per impedire tutto questo.



Diciamo NO alla Turbogas, alle Biomasse e agli inceneritori,
Proponiamo DIFFERENZIATA, RICICLAGGIO E ENERGIE ALTERNATIVE.



I premi e i premiati della Prima Edizione del Premio ONIRIKA 2008:


Cultura

Clemente Pernarella, Attore e direttore artistico Teatro Fellini a Pontinia
Titta Ceccano e Julia Borelli, Mat Matutateatro
Remo Grenga, Assessorato alla Cultura del Comune di Sezze
Comunicazione Web
Ignazio Romano - Setino.it
Musica
Maestro Francesco Belli, Direttore Latina Philarmonia
Luca Velletri, Cantante di fama nazionale e corista a San Remo
Comune Virtuoso
Priverno
Imprenditoria
Ditta Onorati
Impegno Sociale
Paolo Cima, Presidente rete civica Pontinia per il NO alla Turbogas
Sport
SKJM, Campionesse del Mondo di Karate
Filippo Simeoni, Campione d'italia di ciclismo su strada