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10 gennaio 2010

STORIE DI SCORIE..IN PALUDE




DOMENICA 17 GENNAIO  "Storie di scorie..in palude"
Teatro Fellini Pontinia


- 17.30 Mostra fotografica "Ambiente, energia, Nucleare"

- 21.30 Spettacolo "Storie di Scorie" di Ulderico Pesce


Sappiamo che la situazione sul ritorno al nucleare dello Stato Italiano presenta lati oscruti, secretati e poche informazioni circolanti. In molto casi l'informazione sul nucleare stesso e le sue implicazioni sulla salute sono distorte o tenute segrete.

L'energia nucleare non è pulita, non è economica e non è sicura.
A livello mondiale siamo ancora molto indietro con la tecnologia: la fantomatica IV generazione di reattori nucleari non è ancora stata creata, nè tantomeno è in costruzione una centrale di questo tipo. E le centrali in costruzione, due per rimanere in Europa, si ritrovano con costi triplicati e lavori bloccati per irregolarità.
In Italia abbiamo un'eredità nucleare fatta di depositi di scorie e centrali semi-dismesse, con un livello di protezione dalle radiazioni molto basso. La centrale di Borgo Sabotino ospita 900 netri cubi di scorie radioattive e potrebbe essere gia sulla lista delle zone papabili per l'ampliamento del deposito.

NO, GRAZIE!!!!
Non vogliamo ancora subire dall'alto scempi al nostro territorio e attacchi alla nostra salute. L'agro Pontino sta diventando il luogo destinato e metterci di tutto, da turbogas a inceneritori, cementifici e anche il nucleare. Non possiamo accettare tutto questo.

La Rete dei cittadini di Pontinia insieme alla Libera associazione Cantiere Creativo ha organizzato una giornata dedicata all'ambiente e al nucleare. Serve informazione e presa di coscienza di un problema che non possiamo più ignorare e che continua a sembrarci distante.
L'idea di utilizzare l'arte fotografica e l'arte teatrale è la scelta di un'informazione diversa, più diretta e emozionante che riesca a colpire più in profondità.
La giornata è patrocinata dal Comune di Pontinia che ha finanziato il progetto, permettendo la visione gratuita dello spettacolo teatrale.

08 dicembre 2009

CI SIAMO ANCHE NOI NELLA LISTA TOP-SECRET

E' incredibile come stiamo scivolando sempre più in basso per quanto riguarda il tema della democrazia e della partecipazione dei cttadini.
Il governo, lo scorso Aprile, attraverso un decreto legge scelse per noi, e senza interpellarci, di tornare al nucleare. Questi politici dei piani alti ancora credono che sia il nucleare la via da percorrere per raggiungere l'indipendenza energetica dell'Italia. Ma dimenticano tutto il resto e cioè: energie rinnovabili, efficienza energetica e recupero.
Inoltre la questione del Segreto di Stato posto alla scelta dei siti è quantomeno discutibile. e noi di Latina in lista ci siamo....

Abbiamo bisogno di informarci su cosa il nucleare rappresenti, quali sono i rischi o i vantaggi che un ritorno al nucleare porta con sè. Tutta la popolazione dell'Agro Pontino ha bisogno di informarsi e capire. Dobbiamo essere pronti a spiegare il nostro NO. Che ce lo chiedano o meno, perchè la strada intrapresa sembra proprio quella di non ascoltare la gente. Ma noi vogliamo essere preparati...


ROMA - Quando il 12 maggio scorso il Senato diede il via libera al ritorno del nucleare in Italia, stabilì che sarebbero serviti sei mesi per scegliere i siti in cui installare le centrali. A distanza di sette mesi sarebbero stati individuati. Secondo i Verdi sono Montalto di Castro (Viterbo), già candidata a ospitare una centrale nucleare prima che l'Italia dicesse addio all'energia dell'atomo, Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli ), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento ) e Monfalcone (Gorizia). Ma l'Enel fa sapere di "non aver inviato al governo alcun dossier che indica i siti per la realizzazione delle centrali nucleari in Italia". "I siti - si legge in una nota - saranno individuati solo successivamente alla definizione da parte dell'esecutivo e dell'Agenzia per la sicurezza nucleare dei criteri per la localizzazione".


Il dossier è rigorosamente top secret: chi ne è a conoscenza, come l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, afferma che non ne svelerebbe i contenuti "nemmeno sotto tortura". A oggi, perciò, è difficile avere risposte ufficiali se si chiede dove sorgeranno le centrali. Conti attende le direttive del governo di inizio 2010 e l'avvio dell'Agenzia della sicurezza. La nuova geografia dell'atomo ricalcherà quasi fedelmente la vecchia, con qualche novità che tiene conto delle esigenze dei reattori di allora e di quelli di nuova tecnologia. L'Enel li realizzerà vicino aree costiere o vicino ai grandi fiumi, purché scarsamente popolate e lontane da insediamenti industriali.
 
Dura la reazione dei Verdi: "Le aree sono idonee secondo l'Enel - ha spiegato il presidente Angelo Bonelli - perché vicine all'acqua, e come è noto le centrali necessitano di un gran quantitativo di acqua per funzionare. Noi Verdi avvieremo il presidio dei siti nucleari per dire no al nucleare e sì al solare. Il governo sta spingendo l'Italia in una pericolosa avventura che porterà alla militarizzazione dei territori e a far aumentare la bolletta elettrica dei cittadini, perché i 20 miliardi di euro per la costruzione delle centrali li pagheranno gli italiani". "Berlusconi in Italia ammazza le energie rinnovabili e finanzia la speculazione del costoso nucleare. Daremo nel paese dura battaglia", ha concluso Bonelli.



Il referendum dell'8 novembre 1987, l'anno dopo della tragedia di Chernobyl, bloccò l'energia atomica. A maggio 2009 l'assemblea di Palazzo Madama con 142 sì e 105 no (sì del Pdl e dell'Udc, no del Pd e dell'Idv) ha approvato gli articoli 14-15 e 16 del disegno di legge "Sviluppo ed energia" che danno al governo la delega per adottare entro sei mesi, e dopo una delibera del Cipe, più decreti per il ripristino dell'intera filiera di produzione dell'energia atomica: tipologia e disciplina per la localizzazione degli impianti, stoccaggio del combustibile, deposito dei rifiuti radioattivi. A febbraio scorso Berlusconi e Sarkozy siglarono un'intesa per la produzione di energia nucleare che coinvolse Edf e Enel. Per la costruzione delle centrali da parte di consorzi sono previste procedure velocizzate: la cosiddetta "autorizzazione unica" che sostituisce ogni tipo di licenza e nulla osta tranne la Via (Valutazione impatto ambientale) e la Vas (Valutazione d'impatto strategica). Sono previste inoltre "misure compensative in favore delle popolazioni interessate".



23 ottobre 2009

STORIE DI SCORIE..a Terracina e Latina








Ulderico pesce è un'attore di teatro di denuncia.
Avevamo già parlato di lui in un post precedente. Ed ora arriverà a Terracina e a Borgo Sabotino con lo spettacolo "Storie di Scorie". Un viaggio attraverso l'Italia delle centrali nucleari, raccontato con voce semplice ed accessibile.

 Sabato 24 Ottobre - Terracina (Pallone tensiostatico - adiacente palazzetto dello sport. Via delle Arene)
                                  ore 20.45 spettacolo "Storie di Scorie"

Domenica 25 Ottobre - Borgo Sabotino, davanti la (ex) centrale nucleare.
                                    Ore 10.00 estratto dello spettacolo "Storie di Scorie"



Il pericolo di un riavvio delle centrali nucleari in Italia è molto concreto. E' il maggio del 2009 che il Parlamento approvao la norma che investe il governo di pieni poteri per la scelta dei siti nucleari. Siti decisi dall'alto e coperti dal segreto di Stato.

L'energia atomica non è quell' energia alternativa e pulita che si vuole far credere. Non esiste ancora un processo di smaltimento delle scorie nucleari, i rifiuti della centrale atomica.
Per il momento vengono conservati in fusti protetti dentro capannoni enormi. Bene che vada. Se va male dentro navi affondate o portati in paesi del sud del mondo.

Ulderico è un attore che denuncia, che verifica e poi viene a dire. A riferire a noi.

http://www.uldericopesce.com/

10 settembre 2009

Il teatro che non vogliono più...









"Un popolo che non aiuta e non favorisce il suo teatro se non è morto è moribondo"

Federico Garcia Lorca


Forse noi cittadini di Pontinia non siamo morti, ma l'amministrazione comunale un pò moribonda lo è.

La notizia della trasformazione del Teatro Fellini in un cinema arriva come un acquazzone di fine estate. Certo, quanti di noi lamentavano il fatto di non avere il cinema a Pontinia?

Ancora oggi qualcuno si lamenta evidentemente: mamme che non hanno tempo di accompagnare i figli fino a Latina o ragazzi considerati ancora troppo piccoli per prendere un pullman ed allontanarsi dal paese.


Si, anche il cinema è cultura. Peccato che la cultura cinematografica degli ultimi anni sia un pò scadente, senza dimenticare che il teatro ha una sola sala disponibile per proiettare un film, quindi il dubbio nasce riguardo alla varietà dei film che possono essere trasmessi.

Ma noi non possiamo perderci l'appuntamento natalizio dei cine-panettoni, un evento imperdibile per ogni italiano medio. Oppure dovremmo perdere i nuovi kolossal catastrofici di Holliwood con 4 dialoghi e 1000 mostri extraterrestri che vogliono attaccare la terra?????

Privare Pontinia di questa cultura sarebbe un errore imperdonabile per l'amministrazione che vanta anche l'apertura di un museo della malaria, per loro segno che a Pontinia la cultura è di casa.


Dopo conferenze stampa e risposte piccate di ritorno crediamo che la questione del Teatro Fellini ora deve avere una risposta anche da noi cittadini.
Sono state molte le persone che hanno apprezzato e goduto queste due stagioni teatrali, molti di noi si compiacevano del bel cartellone di spettacoli che Clemente Pernarella ha organizzato per un piccolo teatro di paese che fino a qualche anno fa era chiuso o sottoutilizzato. Tante altre persone invece l'hanno scoperto per la prima volta, e gli è piaciuto.


Beh, dalla prossima stagione scordatevi il teatro!!!!!! Dovrete vedere un film e soprattutto non potrete sceglierlo, perchè verrà proiettato sempre lo stesso film per almeno due mesi vista la carenza di spazi per proiettarne un altro.


Ma l'amministrazione prende decisioni senza consultare o farsi un'idea di cosa sono state le stagioni teatrali del Teatro Fellini. Impossibile per loro visto che non sono stati presenti a nessuno degli spettacoli. Quelle sedie in prima fila con scritto RISERVATO erano perennemente vuote. Le dichiarazioni del sindaco circa il peso economico che il Teatro avrebbe sui bilanci comunali è dimostrata dai numeri che cita il direttore artistico Pernarella, praticamente 7000 € l'anno.....


Vogliamo un cinema-teatro?

Diciamo la nostra, diciamo al Comune che non vogliamo più cinema e meno teatro. Diventiamo esigenti: vogliamo più teatro e anche tanto cinema. Ci sono progetti di mega centri commerciali e l'idea di metterlo lì un cinema non è venuta a nessuno? Visto che si deve fare questo mostro perchè non costruire lì un multisala piuttosto che inventarsi un monosala e lasciare che il Teatro Fellini rimanga il piccolo teatro di un piccolo paese, ma punta di diamante della provincia di Latina.


Partecipa al sondaggio nella Homepage...


Rassegna stampa:





23 giugno 2009

L'eliminazione di ogni animale!!!


In genere si richiede a chi amministra un Comune una certa forma ed educazione nell'esprimere le proprie opinioni. E' comunemente stabilito che amministratori, sindaci, assessori e vice-sindaci assumano comportamenti degni della loro carica e, soprattutto, espressioni ponderate e intelligenti. Sembra che tra i nostri amministratori non sia proprio così...
Ciò che seguirà è solo la fedele trascrizione di una lettera inviata dall'ASSOCIAZIONE ANIMALI ED AMBIENTE di Aprilia al Sindaco del Comune di Pontinia, Dott.Eligio Tombolillo:


Aprilia, lì 11.05.2009

Oggetto: Randagismo

Egregio Sindaco,

nell'ultimo consiglio comunale in cui si è discusso degli alti costi che il
Comune di Pontinia deve affrontare per il mantenimento dei cani randagi accuditi
presso i canili convenzionati, la S.V. si è lasciata andare ad una riflessione
puramente demagogica: "Con 120mila € sapete quanti affitti potremmo pagare per
chi è in difficoltà?".
Ebbene, Sindaco, la legge non obbliga i comuni a stipulare convenzioni con
canili privati, i cui costi sono elevati per vari motivi, ma a costruire i
canili gestendoli in proprio o dandoli in gestione alle associazioni di
volontariato senza fini di lucro.
Ma il fatto rilevante, e gravissimo, è stato il comportamento del
Vice-Sindaco, Luigi Subiaco, il quale, farneticando, ha sciorinato una serie di
frasi, che certamente avranno un seguito : "Qui bisogna ribellarsi. Chi ha fatto
questa legge è un delinquente sociale. Se il cane è randagio andrebbe eliminato, come avviene per tutti gli animali".
Il delinquente sociale, secondo il Vice-sindaco, sarebbe il Parlamento, che
il 14 Agosto 1991 ha approvato la Legge quadro in materia di animali e di
affezione e prevenzione del randagismo (n.281); recepita poi dalle Regioni.
Ebbene, sindaco, il sottoscritto, in attesa di sapere quali iniziative prendere
in merito, chiede che sia immediatamente revocato il mandato di vice-sindaco, al
signor Luigi Subiaco, per le gravi ed offensive frasi pronunciate nei confronti
dei legislatori, dimostrando nel contempo un palese disprezzo per gli
animali.

Il Presidente

Agostino Ruongo

06 giugno 2009

A tutela del paesaggio...?

Quando la tutela del paesaggio fa a cazzotti con le nuove energie..


VOLTERRA - Il comune che vieta l’energia pulita
Marco Gasperetti Corriere della Sera 05/06/2009
VOLTERRA (Pisa) — Benve­nuti a Volterra, primo comune «deolicizzato» d’Italia e anche «liberato» dai pannelli solari. Il cartello ancora non c’è. E forse non ci sarà mai. Ma, da quando è stato approvato il nuovo rego­lamento urbanistico, la cittadi­na pisana, uno scrigno d’arte etrusca, romana e medievale, è già entrata nella storia dei di­vieti. La nuova normativa impe­disce l’istallazione in tutto il territorio comunale, borgo e colline toscane, di impianti eo­lici standard e limita l’uso dei pannelli solari. Non installabili nella cittadina, quest’ultimi, ma solo in siti industriali e, per uso proprio, in zone fuori le mura di non particolare pre­gio. «Una decisione saggia che tutela il paesaggio e il valore ar­tistico della nostra città — spie­ga il sindaco Cesare Bartaloni (Pd) —. Un provvedimento che non è contro l’energia rin­novabile. Non si possono issa­re pale enormi accanto a cam­panili e cattedrali o deturpare i tetti di antichi palazzi da sfilze di pannelli solari».
La decisione del Comune non è piaciuta agli ambientali­sti. Che hanno annunciato una marcia su Volterra e un espo­sto all’Autorità garante della concorrenza. «Le aziende che operano nel settore delle ener­gie rinnovabili — spiega Fabio Roggiolani, consigliere regiona­le e leader dei Verdi — saranno penalizzate. Un esempio lo ab­biamo già avuto con un assur­do divieto a istallare tre piccoli impianti fotovoltaici fuori dal centro storico. E tutto questo accade in un Comune famoso per aver autorizzato industrie chimiche a deturpare il sotto­suolo e ad inquinare i fiumi».Durante la marcia gli am­bientalisti si vestiranno da vampiri. «Non solo perché sim­bolo delle tenebre in cui si vuo­le gettare la città — spiega l’ecologista pisano Andrea Che­li — ma perché dopo i successi dei romanzi e dei film della sa­ga di Twilight ambientati an­che a Volterra, la città è diventa­ta il tempio degli amanti dei succhiasangue. Ora speriamo non diventi la capitale degli ammazza energia pulita».
Non tutti però la pensano co­sì. A favore del Comune si schiera Alberto Asor Rosa. Il professore, coordinatore della rete dei comitati per la difesa del territorio, premette di non essere contrario a priori dei confronti delle due energie la cui applicazione va studiata ca­so per caso. «Però in una città come Volterra mi sembra un provvedimento adeguato e to­talmente condivisibile», dice.Contraria è invece Mariella Zoppi, docente universitaria e paesaggista: «Con le energie al­ternative bisogna fare i conti senza pregiudizi. Non si posso­no proibire le pale eoliche e i pannelli solari che, non solo ci regalano energia pulita, ma possono integrarsi perfetta­mente con l’ambiente. Che co­sa avremmo dovuto fare allora con i tralicci dell’alta tensione? Abbatterli tutti e rimanere al buio?».
L’assessore all’Urbanistica del comune di Volterra, Andrea Cinotti, contesta l’accusa di proibizionismo. «Anche per­ché noi abbiamo vietato l’eoli­co invasivo: le grandi pale in tutto il comune e il mini eolico nel centro storico. Piccole pale non più alte di due metri, pos­sono essere installate fuori dal borgo in zone di non particola­re pregio già individuate o nel­le zone industriali. E lo stesso vale per i pannelli solari. Difen­dere tesori architettonici e am­bientali è un atto di civiltà». Ma intanto, davanti a Volterra, il vicino comune di Montecati­ni Val di Cecina ha issato le pri­me quattro altissime pale. La battaglia del vento e del sole è solo agli inizi.

04 giugno 2009

Ambiente, consumismo e stili di vita alternativi

C'è un cantiere creativo aperto a Pontinia.
Sono un gruppo di ragazzi con la voglia di far conoscere, imparare e condividere. L'associazione Cantiere Creativo per Venerdì 5 Giugno ha organizzato un incontro su ambiente, consumismo e stili di vita alternativi. Si parlerà di rifiuti, decrescita felice e qualità della vita. Sarà proiettato un documentario e si parlerà soprattutto delle vicende pontine, tra turbogas, biomasse e raccolta rifiuti.


Tutti sono invitati a partecipare e a condividere idee e strumenti per rendere questo mondo un pò migliore rispetto a quello che vogliono costruire..
VENERDI 5 GIUGNO ORE 21.30 presso Biblioteca Comunale...

28 maggio 2009

Si può fare!!!!

Prendete kilowatt di energie rinnovabili e aggiungete una dose di mutualità. Frullate. Avete dato vita a una cooperativa elettrica di produttori e utilizzatori insieme come “Retenergie”, che è nata a Fossano, in provincia di Cuneo, a fine dicembre. Lo scopo: distribuire energie elettrica “verde” e rigorosamente autoprodotta ai propri associati. Per questo, nella fase iniziale i soci fondatori (che sono 13) stanno lavorando a progettare e sviluppare i primi impianti di produzione (fotovoltaici, micro-idroelettrici), quelli che renderanno possibile realizzare il fine statutario della cooperativa: “Fornire tecnologie e prodotti energetici alle migliori condizioni di utilizzo, tecniche, ambientali ed economiche”. A breve dovrebbe partire la costruzione dei primi due impianti: un micro-idroelettrico in provincia di Reggio Emilia e un tetto fotovoltaico su un edificio pubblico in Toscana. Del “capitale” di energia rinnovabile di “Retenergie” fa parte anche il tetto fotovoltaico da 20 kilowatt di una cooperativa sociale di Mondovì (nella foto), in provincia di Cuneo. È stato inaugurato nella primavera del 2008 ed è il risultato della campagna “Adotta un kilowatt”, promossa dall’associazione “Solare collettivo” (www.solarecollettivo.it). “Con la cooperativa elettrica si chiude un circolo virtuoso che parte dalla produzione arrivando fino al consumo: possiamo includere gli utilizzatori finali di energia in questo quadro”.
Marco Mariano è un agricoltore biologico e il presidente della cooperativa “Retenergie”. È stata sua, un paio d’anni fa, dal blog “40 anni appena fatti”, l’idea di fare rete per costruire un impianto fotovoltaico collettivo, l’iniziativa che ha dato vita a Solare collettivo. “Ci siamo dati un anno di tempo per risolvere tutte le pratiche formali che riguardano la trasmissione dell’energia, attraverso la rete nazionale di Terna, e le questioni inerenti il ‘conto energia’ e i ‘certificati verdi’. Tra un anno e mezzo speriamo di poter distribuire energia elettrica agli associati”. “Retenergie” guarda da vicino e cerca di replicare (in modo rigorosamente “verde”) l’esperienza centenaria delle cooperative di produzione elettrica dell’arco alpino, che sono 34 e servono almeno 50mila utenze (vedi Ae 99): all’interno del regime di liberalizzazione del mercato elettrico (vedi Ae 101), solo la forma cooperativa consente di produrre energia elettrica e di venderla, dal momento che diventa un servizio offerto ai propri soci, che sono clienti ma allo stesso tempo proprietari. “Stiamo calcolando il costo del servizio -spiega Mariano-: poiché gli impianti saranno de-localizzati rispetto alle abitazioni dei soci, utilizzeremo la linea elettrica per trasportare questa energia, affittandola a Terna”.A chi vuole associarsi i fondatori di “Retenergia” chiedono un po’ di pazienza: da aprile sarà possibile diventare sovventori della cooperativa (versando un minimo di 500 euro nell’arco di 5 mesi dalla data di sottoscrizione). Ogni sovvenzione sarà legata a uno dei progetti di produzione di energia rinnovabile definiti dalla cooperativa; quelli che apriranno le porte anche ai soci cooperatori (quota minima di 50 euro), che firmeranno con “Retenergia” il contratto di fornitura di energia. Marco Mariano la chiama democrazia energetica: “energia da fonti rinnovabili, finanziata, prodotta, gestita, garantita e ora anche consumata dai cittadini/soci”.
Info: Retenergie, via Marene 18b, Fossano (Cuneo); sito internet www.retenergie.it,
tel. 333-46.82.519; e-mail nuovaterra@gem.it (Marco) o davide.burdisso@fastwebnet.it (Davide)

16 maggio 2009

Denuncia di Teatro



Si chiama Ulderico Pesce ed il suo è un teatro di denuncia. Negli ultimi anni ha cercato di raccogliere storie vere in giro per l'Italia e tra scandali e vecchie storie ne ha raccontate alcune.
Pesce viene dalla Lucania o Basilicata, come dir si voglia, si è formato ed è cresciuto a Roma come attore iniziando con Giorgio Albertazzi. Quando conobbe Anatoli Vassilev che lo portò a Mosca per tre anni e lavorarono in giro per l'Europa, capì la strada che doveva percorrere. Iniziò a raccogliere testimonianze di cose vere, scrisse e raccontò storie come faceva suo nonno, il narratore-arrotino del paese. "Cominciai a raccontare anche storie che infastidiscono i poteri forti, le “caste”, i malavitosi, tanto che sul groppone non ho più la pesante mola di mio nonno ma qualche denuncia".
Ulderico Pesce ha raccontato dei braccianti italiani del sud nel secondo dopoguerra, i 21 giorni degli operai della Fiat di Melfi ieri, come quelli di oggi con le agitazioni del 2004.
Quest'anno è in tournèè con il Triangolo degli Schiavi, storie di immigrati irregolari nelle campagne pugliesi. Ha portato in teatro la storia di Giovanni Passannante giovane anarchico che tento di uccidere Umberto I di Savoia nei primi del '900. E ha raccolto per lui più di 5000 firme per potergli offrire una degna sepoltura. Il suo cranio era conservato nel Museo Archeologico di Roma in quanto all'epoca della sua morte, che avvenne dopo anni di torture passate in una cella sottoterra a S.Elena, fu aperta e studiata per verificare le tesi genetico-criminogene di Lombroso.


Ma Ulderico Pesce denuncia anche i misfatti ambientali. Con il suo spettacolo del 2005 Storie di Scorie ha raccontato le vicende nucleari del BelPaese, fatti e misfatti di una politica cieca e irresponsabile.Sempre attraverso una raccolta firme è riuscito ad ottenere la messa in sicurezza di una tubatura che partiva dalla centrale atomica di Trisaia di Rotondella in provincia di Matera che immetteva nel Mar Jonio liquido radioattivo. Oltre che di Nucleare ha parlato di "monnezza", del traffico illecito di smaltimento di rifiuti pericolosi come anche di quelli considerati non pericolosi. E di amianto.
Il suo teatro è un teatro di verità e di storie vere accompagnati da azioni concrete.

Sul sito www.uldericopesce.com trovate tutti i suoi spettacoli e le petizioni da firmare.

Tra le petizioni attive ci sono quelle per l'abolizione della Bossi-Fini sull'immigrazione e quella sull'introduzione in Italia del reato di danno ambientale, ancora inesistente per il nostro codice penale!!!!


Firmiamo gente firmiamo...






14 maggio 2009

AL VIA LE CENTRALI NUCLEARI!!!!

Pieni poteri al governo per decidere dove e quando costruire le nuove centrali nucleari.

Saranno siti di rilevanza nazionale, protetti da segreto militare, costruiti anche in deroga ai no delle Regioni e bypassando numerosi permessi amministrativi. È la grande novità contenuta in due soli articoli (14 e 15) passati ieri al Senato nel silenzio generale.

Stasera la legge delega n.1195 otterrà il via definitivo (ma gli articoli sul nucleare sono già stati votati ieri) poi ci sarà un passaggio veloce alla Camera e con la pubblicazione in Gazzetta il gioco è fatto.


«Il governo ha sei mesi di tempo - spiega a Metro Roberto Della Seta, senatore Pd - per fare tutto: la delega gli conferisce pieni poteri ed è poco chiara sulla localizzazione dei siti. Neanche una riga sulle caratteristiche geologiche, ad esempio. Saranno aree poco accessibili perché coperte dal segreto militare e le Regioni non potranno dire no». Resta il nodo economico: per costruire le 5 centrali annunciate servirebbero 30 miliardi. Da dove arriveranno?


(STEFANIA DIVERTITO su metro Roma del 13-5-09)

12 maggio 2009

Pretendiamo Energia Pulita!!!!!!

Basta girare un pò su internet, lasciare un commento su questo blog con un indirizzo importante (grazie Paola)....e guarda un pò cosa si può scoprire!!!!


E' disponibile una nuovissima tecnologia in grado di eliminare definitivamente e a costo zero, il 45% dell’inquinamento ambientale dell’area dei Paesi industrializzati.


Gli impianti sono costituiti da “MODIFICATORI MOLECOLARI” (da non confondere con i vecchi e inquinanti “Dissociatori Molecolari”) e possono trattare qualsiasi quantità di rifiuti sia prima che dopo la differenziazione, ma soprattutto sono costruiti gratuitamente e messi a disposizione di Enti Pubblici e Governi da Fin. Project Group che, dal Gennaio 2009, con una particolare formula li finanzia completamente e li gestisce in Project financing, lasciandoli successivamente di completa proprietà dell’Ente Pubblico richiedente.

Il “MODIFICATORE MOLECOLARE” elimina totalmente e definitivamente, ma soprattutto SENZA COMBUSTIONE, da un minimo di 70 a migliaia di tonnellate al giorno di RSU, tossici, infetti, fanghi civili, industriali, da raffinerie, ecc., senza la benché minima produzione di CO2, diossine, nanopolveri e/o qualunque altra sostanza inquinante.

Ma non è finita qui: Con il progetto €uroKilowatt è possibile per il cittadino non pagare piu corrente elettrica, gas e sostengono anche l'acqua!!!!!


Intanto Pontinia esulta per la sua raccolta (in)differenziata e parlano di turbogas e biomasse...

Chiediamo agli amministratori comunali di farsi un giretto su questo sito..si potrebbe, perchè no, vedere cosa offrono...

Le informazioni tecniche, scientifiche e filmati di impianti operativi, sono disponibili sul sito www.finprojectgroup.us , cliccando su: “MODIFICATORE MOLECOLARE” e sui relativi sottomenù, attraverso la semplice richiesta di una password personale.


Buona navigazione!!!!

16 aprile 2009

SI AL NUCLEARE. Per forza.

In una puntata del salotto politico italiano Porta a porta di qualche settimana fà, il ministro Scajola delinea la strategia per il grande ritorno al nucleare italiano. Nell' epoca dei localismi e dell'effetto Nymbi, il Ministro dello SVILUPPO ECONOMICO, ha la soluzione per costruire le centrali: togliere responsabilità al governo e uso della forza per convincere i cittadini. E dico, cos'avremmo mai da lamentrci, noi poveri cittadini, se ci costruiscono centrali nucleari dietro al giardino!!!!

Possono anche essere state parolone, che forse non si avvereranno, ma è terrificante il fatto che abbiano solo il coraggio di esprimerle questa idee!!!!

Con una crisi energetica, economica, finanziaria, di valori, poltica e chi più ne ha più metta parte la gara della soluzione nucleare, e queste miopi persone non vedono quante alternative, CONCRETE e SOSTENIBILI, esistono.
Il passo ulteriore è costringere la comunità ad accettare il mostro, senza ma e senza se. Lo vogliono fare per il nucleare, cosa faranno per il resto? Lascieranno inceneritori, turbogas, cementifici, biomasse in balia della psicosi locale del NO a tutto, come volgarmente viene definita la tutela della propria salute da parte degli"inutili" cittadini?

Il nucleare non è un'energia pulita, c'è il problema delle scorie, e per competere e costruire un "nucleare sicuro" c'è bisogno di una tecnologia che gia potrebbe essere superata nel momento in cui la centrale verrà ultimata.
Come dire: ci metto 20 anni a costruire un cellulare con schermo in bianco e nero che gia si sta facendo il palmare!!!


Perchè si naviga sempre nella direzione sbagliata???













Territori imbavagliati
di RAFFAELE LUPOLI

da http://www.lanuovaecologia.it/


Il governo stabilisce i criteri e le imprese costruttrici individuano i territori dove localizzare gli impianti. Una strategia già sperimentata quindici anni fa in Campania per localizzare gli inceneritori. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma non importa: sui siti per la costruzione di centrali nucleari "decide chi fa impresa energetica". Nel corso della trasmissione tv Porta a Porta il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha sottolineato che il disegno di legge per il ritorno al nucleare prevederà "procedure e criteri di carattere morfologico, geografico, impiantistico, di gestione".


A decidere poi dove costruire le centrali saranno le imprese, che dovranno individuare "il luogo dove sia possibile rispettare" questi criteri. Insomma, la politica non si prende la responsabilità della scelta: va bene il nucleare ma non bisogna perdere voti. E infatti si prevede anche un "contentino" di natura economica. Si cercherà il consenso a livello locale con gli incentivi, ha sottolineato Scajola. Spiegando che anche la popolazione potrà trarre vantaggi dal reattore dietro casa, in termini di sconti "nella bolletta" dell'energia elettrica.
E se neanche lo sconto fosse sufficiente a convincere gli abitanti di una provincia a non opporre resistenze? "Se proprio non si dovesse ottenere il consenso," dice il ministro, "verranno comunque prese decisioni a livello centrale." Alla faccia della partecipazione!

Scajola ha già pronto il piano B: "Potrebbe essere necessario utilizzare gli strumenti previsti dall'articolo 120 della Costituzione per il bene del paese" surrogando le competenze degli enti locali.

Il comma 2 dell'articolo in questione riguarda la sussidiarietà e la leale collaborazione. Vale la pena di dargli una letta: "Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali".

Il governo "federalista", dunque, da una parte sceglie pilatescamente di non scegliere i luoghi che ospiteranno le centrali, dall'altra minaccia l'esercizio dei poteri sostitutivi, espressione di un modello accentrato di governo che mal si concilia con i principi costituzionale di decentramento e autonomia dei territori. Nel caso del ritorno al nucleare toccherà agli addetti ai lavori stabilire se l'eventuale esercizio dei poteri sostitutivi sarà giustificabile con il "pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica" o con "la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica". Una cosa però è certa: i territori che non si comprano si imbavagliano.

01 aprile 2009

Se è un pretesto...PAGHI!!!



C'è una proposta di legge presentata da alcuni deputati del Pdl che in questo momento si sta valutando in Commissione giustizia per modificare l'art. 18 della legge n°349 del 1986 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale).


Sostanzialmente questi deputati propongono di introdurre la responsabilità processuale delle associazioni di protezione ambientale perchè dicono il "ricorso al giudice amministrativo è sufficiente a impedire o a ritardare la realizzazione di opere pubbliche, senza che sia previsto alcuno strumento di responsabilizzazione delle associazioni di protezione ambientale, le quali, talvolta, presentano ricorsi pretestuosi, con il solo e unico scopo di impedire la realizzazione dell'opera pubblica".

I ricorsi contro opere pubbliche giudicate dannose per l'ambiente sono solo ripicche contro non si capisce bene chi, è questo che si intende?
Si crede che questo «egoismo territoriale» non ha le sue radici in fondate preoccupazioni per ciò che potrebbe modificare al ribasso la qualità della vita. Viene chiamato in causa il famoso effetto Nimby (not in my back yard).. questa psicosi moderna di bloccare qualsiasi cambiamento al proprio territorio.


Non nel mio giardino! Dicono questi psicopatici che non vogliono (cito dalla proposta di legge): rigassificatori, termovalorizzatori, corridoi ferroviari, centrali a biomasse, elettrodotti, autostrade, discariche, inceneritori. Insomma robetta da nulla secondo i parlamentari!


La proposta di legge parla solo delle associazioni descritte all'art. 13 della stessa legge n°349/86 e cioè "le associazioni di protezione ambientale a carattere nazionale e quelle presenti in almeno cinque regioni individuate con decreto del Ministro dell'ambiente", quindi riguarderebbe "solamente" le grandi associazioni. Ma l'art. 18 al comma 5 (quello che si vuole arricchire per "responsabilizzare") tratta il diritto di ricorrere al tribunale amministrativo da parte delle associazioni e anche dei cittadini.
La proposta di legge sembra prendere di mira solo le associazioni descritte all'art.13, per lo meno così recitano i due commi aggiuntivi e così ci auguriamo. Altrimenti ogni decenza democratica sarebbe abbandonata.

E' un metodo per responsabilizzare questi ecologisti pretenziosi, dicono i promotori. Ma in questo modo in caso di “malafede” o di insuccesso giudiziario, le associazioni ricorrenti saranno condannate a pagare le spese processuali e a risarcire i danni. E nei danni è compreso anche il ritardo dei cantieri o la mancata realizzazione dell’opera.
Insomma se sei ricorsa al TAR mia cara associazione di rilevanza nazionale pensaci bene che se lo fai solo per ripicca poi paghi i danni!
Peccato che la credibilità e la coerenza per le associazioni ambientaliste siano in genere valori molto forti, e che cercare di fermare una grande opera è una scelta che non viene presa con leggerezza e che richiede anche osservazioni rilevanti e documentate per poter procedere.

Sembra del tutto inutile e dannosa questa proposta di legge che mette dei freni alle richieste dei cittadini su un tema come l'ambiente. Tema che dovrebbe essere prioritario per la possibilità di un VERO sviluppo economico e non solo per l'ennesima crescita di pochi.





L. 8 Luglio 1986, n°349 La proposta di legge.


31 marzo 2009

VIA per il Centro Commerciale..


Tutti conosciamo il dibattito intorno al mega progetto di "riqualificazione" del mostro Miralanza in un mega centro commerciale, e tutti abbiamo un'opinione.
Ognuno la pensa come vuole e si può affermare anche che sarà un volano per l'economia del paese, che un terzo della struttura sarà appositamente dedicato ai prodotti del territorio: un mercato dei prodotti locali si dice di fare.
E si dice che verranno creati nuovi posti di lavoro, e si racconta che quella brutta torre che campeggia nel mezzo di quel che è rimasto della fabbrica, diventerà un ascensore panoramico, di vetro!!!! Si potrà vedere Pontinia??

Che progetto, che riqualificazione! Che storia! Che disastro !!!!!!!

La Miralanza è una fabbrica di detersivi ormai inattiva dalla fine degli anni '80. Forse più di un terzo di chi abita a Pontinia ci ha lavorato da ragazzo e da adulto. Tutti ricordano com'era lavorare lì. Ora quando ci passiamo davanti lo spettacolo è veramente desolante. E allora ecco che arrivano le proposte: facciamo un centro commrciale di 240.000 metri cubi!!.....

...Perchè?

Lo sappiamo che un centro commerciale non è soltanto costruire un edificio? Che bisogna predisporre l'area circostante, cioè costruire infrastrutture nella norma e alla portata del carico che le strade dovranno sostenere?
E che dire della qualifica di Distretto agro-alimentare di qualità che dovrebbe essere conferito ai prodotti provenienti dai terreni circostanti il megaprogetto?
Un traffico intenso di polveri e micro-polveri andranno a depositarsi sui prodotti e nel cibo degli animali. Addio marchio di qualità!
Ma non solo, la necessità di costruire strade con tutte le misure di sicurezza richieste comporterebbe una radicale trasformazione dei fossi e dei canali di bonifica, e di pre-bonifica. L'Appia non è certo la strada più sicura del mondo e modificarla è oggettivamente impossibile, con il canale da un lato e un vincolo normativo per l'allargamento dall'altro.
Lo sanno inoltre gli ideatori della grande idea che la zona di cui stiamo parlando è tutelata per legge perchè definita "bene paesaggistico" e "area tipizzata", come recita il P.T.P.R., per le caratteristiche uniche delle opere di bonifica e degli appoderamenti sparsi sul territorio?

Per tutte queste questioni ci appare opportuno richiedere almeno una Valutazione di Impatto Ambientale prima di passare alla definitiva consacrazione di un progetto dalle dimensioni eccessive per un paese come Pontinia e per le caratteristiche del territorio sul quale dovrebbe sorgere.


QUI il testo completo della richiesta che a giorni verrà inoltrata agli organi competenti.



Il nostro non è un NO ad un progetto che ha comunque lati oscuri ancora da chiarire, ma la richiesta di attivazione di un procedimento necessario per la tutela del nostro territorio, strappato alla natura ma che conserva fragilità uniche e caratteristiche specifiche.

Rete dei cittadini di Pontinia.

28 marzo 2009

AUTORICICLAGGIO


Cos'è il reato di autoriciclaggio? Report nella puntata di domenica 23 Marzo ci racconta come questo reato in Italia non è ancora contemplato dalla legge.

Chi vende droga e rimette in circolo il denaro, può essere punito per il traffico di stupefacenti ma non per aver riciclato i proventi illeciti. Il Fondo Monetario, il Governatore della Banca d’Italia e il Procuratore Nazionale Antimafia ne auspicano da anni l’introduzione, ma al momento il disegno di legge che lo prevede è sepolto in un cassetto.


E in Italia le mafie autoriciclano i loro proventi illegali tramite la costruzione di mega centri commerciali. Affari da milioni di euro che ingoiano l'economia pulita nel circuito di quella sporca.


Meditiamo gente, meditiamo...


La Pontinia Rinnovabili Vs Comune e Provincia


Come annunciato lo scorso 10 Febbraio 2009 con comunicato, la società Pontinia Rinnovabili srl, l'azienda intenzionata a costruire la centrale a biomasse, ha presentato ricorso al TAR contro il Comune di Pontinia e la Provincia di Latina chiedendo il risarcimento dei danni a fronte del NO espresso dal Sindaco di Pontinia e dalla Provincia di Latina alla costruzione della centrale.

Un NO motivato soprattutto dalle dimensioni che questa centrale dovrebbe avere con una produzione stimata di 22 MW a fronte degli 8 necessari e richiesti da Piani provinciali e regionali.



Secondo l'azienda i due Enti stanno provocando un danno che ammonterebbe a circa 20 milioni di euro se non si procederà al piu presto a dare l'assenso. La Pontinia Rinnovabili critica alle amministrazioni scarsa sensibilità verso le urgenze occupazionali e di rilancio di questo territorio che a questo punto rischia veramente di perdere per un “NO POLITICO” un progetto ad alta valenza ambientale con ricadute economiche di straordinaria importanza. Almeno per loro, verrebbe da dire. Difatti la Pontinia Rinnovabili rischia di perdere finanziamenti da parte del Ministero per le Attività Produttive per 8 milioni di euro (che rientrano negli incentivi cip6).



Il ricorso al TAR non sembra preoccupare il sindaco convinto della propria scelta. Si aspetta così la Conferenza unificata Stato-Regioni, il tavolo tecnico che la Provincia di Latina ha designato come luogo in cui sarà presa la decisione definitiva e nel quale, secondo la Pontinia Rinnovabili, il progetto potrà dimostrare tutta la sua necessità e bontà.



Staremo a vedere. La Rete ha gia espresso le proprie motivazioni contrarie alla biomasse, sottolinenado il sovradimensionamento della centrale e le difficoltà oggettive nel reperimento del materiale utile alla combustione. Il TAR invece si pronuncierà tra 30 giorni e solo allora si accerterà se il comune dovrà ripagare la perdita di tempo che ha causato all'azienda per accertare la sostenibilità del progetto.
Si avvicina inoltre (9 Aprile) la Conferenza unificata che riguarderà la Turbogas. Un incontro importantissimo per preservare veramente il nostro territorio e quello dell'intera provincia, perchè oltre alla Turbogas di Mazzocchio verranno prese decisioni anche per quella di Aprilia.
Vedremo chi, fra i detentori del potere, si farà portavoce dei nostri diritti di cittadinanza ad un ambiente sano e salubre.



09 gennaio 2009

LA RETE PREMIATA...


Il 27 Dicembre 2008 nell'Auditorium "Costa" di Sezze
Paolo Cima
, in qualità di Presidentedella Rete dei cittadini di Pontinia, ha ritirato il PREMIO ONIRIKA 2008 per L'IMPEGNO SOCIALE.






L'evento, organizzato dalla Casa editrice ed Associazione Culturale Onirika e dal periodico Mondo Reale , ha visto premiati numerosi personaggi ed Enti della Provincia di Latina che si sono distinti durante l'anno 2008.






Le motivazioni della casa editrice ONIRIKA e del periodico Mondo Reale nella scelta del Nostro Presidente:

Per aver portato avanti negli anni un impegno costante insieme a tutti i ragazzi della rete civica di Pontinia, in collaborazione con gli altri coordinamenti locali sparsi sul territorio della regione Lazio e di tutta Italia. Per aver perorato una causa, quella del NO alla costruzione della centrale Turbogas di Mazzocchio, dando vita ad una campagna informativa dettagliata e prolungata, in difesa della salute dei cittadini e della salvaguardia dell'economia locale la cui competitività è fondata tutta su marchi di qualità dei prodotti e che con la realizzazione di una centrale Turbogas verrebbero meno.

Ma non solo la Rete dei Cittadini ha rappresentato in quella sede la città di Pontinia.
Anche Clemente Pernarella, direttore artistico del Teatro Fellini, ha ricevuto il premio ONIRIKA 2008 per la Cultura.


Da parte di Paolo Cima tanta emozione e sentiti ringraziamenti agli organizzatori.

Questo riconoscimento dà una spinta ulteriore allo sforzo compiuto fino ad adesso. Infonde una speranza e un sostegno alla lotta che il presidente Paolo Cima e tutta la Rete dei Cittadini di Pontinia mandano avanti contro la costruzione della centrale, per la salvaguardia dell'economia del territorio e della salute dei cittadini.

Tra poco ci sarà anche la Conferenza dei servizi in cui si parlerà di un'altra questione scottante e deleteria per il nostro territorio: quella della centrale a Biomasse. Anche questa la si vuole a Mazzocchio e anche questa, come la Turbogas, si rivelerà inutile e pericolosa. Staremo a vedere come l'amministrazione si batterà per impedire tutto questo.



Diciamo NO alla Turbogas, alle Biomasse e agli inceneritori,
Proponiamo DIFFERENZIATA, RICICLAGGIO E ENERGIE ALTERNATIVE.



I premi e i premiati della Prima Edizione del Premio ONIRIKA 2008:


Cultura

Clemente Pernarella, Attore e direttore artistico Teatro Fellini a Pontinia
Titta Ceccano e Julia Borelli, Mat Matutateatro
Remo Grenga, Assessorato alla Cultura del Comune di Sezze
Comunicazione Web
Ignazio Romano - Setino.it
Musica
Maestro Francesco Belli, Direttore Latina Philarmonia
Luca Velletri, Cantante di fama nazionale e corista a San Remo
Comune Virtuoso
Priverno
Imprenditoria
Ditta Onorati
Impegno Sociale
Paolo Cima, Presidente rete civica Pontinia per il NO alla Turbogas
Sport
SKJM, Campionesse del Mondo di Karate
Filippo Simeoni, Campione d'italia di ciclismo su strada








19 dicembre 2008

UN'ALBERO TIRA L'ALTRO????

Per 2 anni la Rete dei cittadini ha provveduto a costruire graziosi alberi di Natale come il pungitopo dell'anno scorso, con l'intento di diffondere un messaggio e seguire la tradizione natalizia, cercando di farlo in modo ecologico e rispettoso dell'ambiente, soprattutto degli alberi.

E Natale è tornato, e come tutti gli anni questa festività "impone" addobbi natalizi e alberi di Natale. Dall'8 Dicembre ogni famiglia si prodiga per abbellire in modo natalizio le proprie case, e anche il Comune ha necessità di addobbare la Piazza.
Quello che ci troviamo quest'anno è un ulivo centenario addobbato a mò di palo.







1. Che tipo di idee natalizie possono venire in mente con un ulivo?

2. Siamo stati rispettosi per l'albero in questione, sradicato dopo secoli dal suo ambiente naturale?






Bastava un giovane abete illuminato per rendere l'idea del Natale.
Non un ulivo tranciato, in barba a qualsiasi rispetto per creature così vecchie!




Il problema degli alberi centenari e millenari non è più una questione solo di sensibilità. In Italia, il Decreto Legislativo n°62 del 2008 considera gli alberi monumentali tra quei beni immobili che possono essere dichiarati di notevole interesse pubblico e quindi annoverati nell’elenco dei beni paesaggistici, al pari dei complessi archeologici, delle ville, dei castelli e dei centri storici di maggior pregio.
Sono quindi opere naturali di valore culturale, da tutelare al pari di un bene artistico.


Presso il Corpo Forestale dello Stato è stato istituito l’INVENTARIO DEGLI ALBERI MONUMENTALI, nel quale sono iscritti sia quelli individuati ai sensi delle varie leggi regionali, sia quelli indicati direttamente dal Corpo Forestale dello Stato nelle Regioni che non si sono ancora dotate di una legge in materia, d’intesa con queste e sentito il proprietario del terreno dove si trova l’albero.







Sapevate, ad esempio, che a Sermoneta
esiste un albero che ha 505 anni?

E'
il “Leccio di San Francesco”, nel convento omonimo.

Circ. 4,85 m

Alt. 10 m

Chioma 15 m

Età anni 505



E che ne abbiamo un altro a Monte S.Biagio, località San Vito?



Specie Quercus Morisii Borzi'
Nome volgare Leccio-sughera

Circ. 4,8 m
Alt. 30 m




Di altri alberi monumentali ce n'è traccia anche in località La Cotarda. Solo in provincia di Latina ne sono stati contati 35.
In totale, in Italia, sono stati rilevati 1255 esemplari. E questo elenco si riferisce al 1982. Chissà quanti altri ancora si nascondono!!!


Gli alberi centenari o millenari sono un patrimonio storico e artistico. Vogliamo cogliere l'occasione per sensibilizzare tutti, dalla cittadinanza agli operatori del settore, a non permettere che questi monumenti vengano sradicati e trasportati lontano dal loro luogo di nascita. Sono organismi viventi a tutti gli effetti!








02 dicembre 2008

La monnezza di Roma e l'emergenza Lazio

Per avere cognizione di causa... puntata del 23 Novembre 2008



Questa puntata di Report racconta di come sia (dis) organizzata la gestione dei rifiuti a Roma. Come l'avvio della raccolta differenziata risolverebbe molti problemi e disagi e eviterebbe la costruzione di gassifica
tori che non servono e sono dannosi per la salute.

I giornalisti di Report ci portano poi a Berlino, dove la raccolta differenziata porta a porta riesce ad arrivare ad una percentuale ottimale di riciclaggio e dimostra come il cittadino, se ha a disposizione gli strumenti per salvaguardare l'ambiente, è "l'operatore" più efficiente di tutto il sistema di gestione dei rifiuti.


Il finale di questa storia è poi stato scritto dall'assessore regionale alla casa con delega all'ambiente che ha rimesso la delega a Marrazzo per "le scottanti e informali rivelazioni" di fine puntata a proposito dei suoi rapporti con Manlio Cerruti (il padrone dei rifiuti di Roma).

GUARDA LA PUNTATA: http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E17%5E154545,00.html