06 giugno 2009

A tutela del paesaggio...?

Quando la tutela del paesaggio fa a cazzotti con le nuove energie..


VOLTERRA - Il comune che vieta l’energia pulita
Marco Gasperetti Corriere della Sera 05/06/2009
VOLTERRA (Pisa) — Benve­nuti a Volterra, primo comune «deolicizzato» d’Italia e anche «liberato» dai pannelli solari. Il cartello ancora non c’è. E forse non ci sarà mai. Ma, da quando è stato approvato il nuovo rego­lamento urbanistico, la cittadi­na pisana, uno scrigno d’arte etrusca, romana e medievale, è già entrata nella storia dei di­vieti. La nuova normativa impe­disce l’istallazione in tutto il territorio comunale, borgo e colline toscane, di impianti eo­lici standard e limita l’uso dei pannelli solari. Non installabili nella cittadina, quest’ultimi, ma solo in siti industriali e, per uso proprio, in zone fuori le mura di non particolare pre­gio. «Una decisione saggia che tutela il paesaggio e il valore ar­tistico della nostra città — spie­ga il sindaco Cesare Bartaloni (Pd) —. Un provvedimento che non è contro l’energia rin­novabile. Non si possono issa­re pale enormi accanto a cam­panili e cattedrali o deturpare i tetti di antichi palazzi da sfilze di pannelli solari».
La decisione del Comune non è piaciuta agli ambientali­sti. Che hanno annunciato una marcia su Volterra e un espo­sto all’Autorità garante della concorrenza. «Le aziende che operano nel settore delle ener­gie rinnovabili — spiega Fabio Roggiolani, consigliere regiona­le e leader dei Verdi — saranno penalizzate. Un esempio lo ab­biamo già avuto con un assur­do divieto a istallare tre piccoli impianti fotovoltaici fuori dal centro storico. E tutto questo accade in un Comune famoso per aver autorizzato industrie chimiche a deturpare il sotto­suolo e ad inquinare i fiumi».Durante la marcia gli am­bientalisti si vestiranno da vampiri. «Non solo perché sim­bolo delle tenebre in cui si vuo­le gettare la città — spiega l’ecologista pisano Andrea Che­li — ma perché dopo i successi dei romanzi e dei film della sa­ga di Twilight ambientati an­che a Volterra, la città è diventa­ta il tempio degli amanti dei succhiasangue. Ora speriamo non diventi la capitale degli ammazza energia pulita».
Non tutti però la pensano co­sì. A favore del Comune si schiera Alberto Asor Rosa. Il professore, coordinatore della rete dei comitati per la difesa del territorio, premette di non essere contrario a priori dei confronti delle due energie la cui applicazione va studiata ca­so per caso. «Però in una città come Volterra mi sembra un provvedimento adeguato e to­talmente condivisibile», dice.Contraria è invece Mariella Zoppi, docente universitaria e paesaggista: «Con le energie al­ternative bisogna fare i conti senza pregiudizi. Non si posso­no proibire le pale eoliche e i pannelli solari che, non solo ci regalano energia pulita, ma possono integrarsi perfetta­mente con l’ambiente. Che co­sa avremmo dovuto fare allora con i tralicci dell’alta tensione? Abbatterli tutti e rimanere al buio?».
L’assessore all’Urbanistica del comune di Volterra, Andrea Cinotti, contesta l’accusa di proibizionismo. «Anche per­ché noi abbiamo vietato l’eoli­co invasivo: le grandi pale in tutto il comune e il mini eolico nel centro storico. Piccole pale non più alte di due metri, pos­sono essere installate fuori dal borgo in zone di non particola­re pregio già individuate o nel­le zone industriali. E lo stesso vale per i pannelli solari. Difen­dere tesori architettonici e am­bientali è un atto di civiltà». Ma intanto, davanti a Volterra, il vicino comune di Montecati­ni Val di Cecina ha issato le pri­me quattro altissime pale. La battaglia del vento e del sole è solo agli inizi.

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