31 marzo 2009

VIA per il Centro Commerciale..


Tutti conosciamo il dibattito intorno al mega progetto di "riqualificazione" del mostro Miralanza in un mega centro commerciale, e tutti abbiamo un'opinione.
Ognuno la pensa come vuole e si può affermare anche che sarà un volano per l'economia del paese, che un terzo della struttura sarà appositamente dedicato ai prodotti del territorio: un mercato dei prodotti locali si dice di fare.
E si dice che verranno creati nuovi posti di lavoro, e si racconta che quella brutta torre che campeggia nel mezzo di quel che è rimasto della fabbrica, diventerà un ascensore panoramico, di vetro!!!! Si potrà vedere Pontinia??

Che progetto, che riqualificazione! Che storia! Che disastro !!!!!!!

La Miralanza è una fabbrica di detersivi ormai inattiva dalla fine degli anni '80. Forse più di un terzo di chi abita a Pontinia ci ha lavorato da ragazzo e da adulto. Tutti ricordano com'era lavorare lì. Ora quando ci passiamo davanti lo spettacolo è veramente desolante. E allora ecco che arrivano le proposte: facciamo un centro commrciale di 240.000 metri cubi!!.....

...Perchè?

Lo sappiamo che un centro commerciale non è soltanto costruire un edificio? Che bisogna predisporre l'area circostante, cioè costruire infrastrutture nella norma e alla portata del carico che le strade dovranno sostenere?
E che dire della qualifica di Distretto agro-alimentare di qualità che dovrebbe essere conferito ai prodotti provenienti dai terreni circostanti il megaprogetto?
Un traffico intenso di polveri e micro-polveri andranno a depositarsi sui prodotti e nel cibo degli animali. Addio marchio di qualità!
Ma non solo, la necessità di costruire strade con tutte le misure di sicurezza richieste comporterebbe una radicale trasformazione dei fossi e dei canali di bonifica, e di pre-bonifica. L'Appia non è certo la strada più sicura del mondo e modificarla è oggettivamente impossibile, con il canale da un lato e un vincolo normativo per l'allargamento dall'altro.
Lo sanno inoltre gli ideatori della grande idea che la zona di cui stiamo parlando è tutelata per legge perchè definita "bene paesaggistico" e "area tipizzata", come recita il P.T.P.R., per le caratteristiche uniche delle opere di bonifica e degli appoderamenti sparsi sul territorio?

Per tutte queste questioni ci appare opportuno richiedere almeno una Valutazione di Impatto Ambientale prima di passare alla definitiva consacrazione di un progetto dalle dimensioni eccessive per un paese come Pontinia e per le caratteristiche del territorio sul quale dovrebbe sorgere.


QUI il testo completo della richiesta che a giorni verrà inoltrata agli organi competenti.



Il nostro non è un NO ad un progetto che ha comunque lati oscuri ancora da chiarire, ma la richiesta di attivazione di un procedimento necessario per la tutela del nostro territorio, strappato alla natura ma che conserva fragilità uniche e caratteristiche specifiche.

Rete dei cittadini di Pontinia.

Richiesta di VIA per il progetto del Centro commerciale a Pontinia

Al Presidente della Regione Lazio
Piero Marrazzo
All’Assessore all’Urbanistica
Esterino Montino
All’ Assessore all’Agricoltura
Daniela Valentini
All’Assessore all’Ambiente
Filiberto Zaratti

e p. C.

Al Prefetto di Latina
Bruno Frattasi

Al Presidente della Provincia di Latina
Armando Cusani
All’Assessore ai Lavori Pubblici
Salvatore De Monaco
All’ Assessore all’Urbanistica
Franco Taddeo
All’Assessore all’Ambiente e qualità della vita
Roberto Migliori
All’Assessore all’Agricoltura
Enrico Tiero
All’ Assessore ai Beni Archeologici, Storici e Monumentali
Fabio Bianchi

Al Sindaco del Comune di Pontinia
Eligio Tombolillo
agli Assessori e Consiglieri di maggioranza ed opposizione

Alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Provincia di Latina

All’ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del LazioSezione Provinciale di Latina

Alla ASL di Latina

Al Presidente del Consorzio di Bonifica delle Paludi Pontine
Carlo Crocetti

All’ ANAS Roma - Latina
Oggetto: Richiesta d’attivazione della procedura di compatibilità ed impatto ambientale in base al D. LGS. 4/2008 come integrazione al D. LGS. 152/06 (VIA e VAS) in riferimento a: “recupero e riconversione del complesso industriale dismesso ex Miralanza in centro commerciale (grande distribuzione) di proprietà della Reckitt Benckiser Italia SpA con soggetto promotore Nuova Edilizia srl, in località Mesa via ss 7 Appia al Km 86.150 nel comune di Pontinia (LT). Atti amministrativi: Delibera di Giunta n.194 del 20/12/2007 e Delibera Consigliare n.64 del 5/12/2008.

In base alle disposizioni e principi generali dei sopra citati Decreti Legislativi:
• la protezione della salute umana
• il miglioramento della qualità della vita mediante migliori condizioni ambientali
• la conservazione della biodiversità
• la conservazione della capacità riproduttiva degli ecosistemi
• la tutela dell’ambiente
la valutazione di impatto ambientale descrive e valuta gli effetti del progetto sull'uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sull'acqua, sull'aria, sul clima, sul paesaggio, sui beni materiali e sul patrimonio culturale nonché le interrelazioni tra tutti gli elementi e soggetti tutelati.

In virtù di questi principi la Rete dei Cittadini di Pontinia sensibile ed attiva sul territorio alle problematiche sociali, culturali ed ambientali chiede l’attivazione della procedura in oggetto per i motivi così esposti:

1- L’area oggetto di recupero e riconversione è un sito industriale dismesso utilizzato tra gli anni 60 ed 80 per la produzione chimica di detersivi, i luoghi in disuso ed abbandono necessitano di bonifica e riqualificazione ambientale come descritto dalla Direttiva 2004/35/CE, D.lgs.152/06 ed in funzione del cambiamento di destinazione d’uso dell’area da industriale a commerciale, sostituendo i degradati ed obsoleti impianti esistenti con la realizzazione di una nuova megastruttura per la grande distribuzione, consistente in 30.000 mq di superficie immobiliare per una volumetria di 240.000 metricubi circa su un’area di 10 ettari.

2- Il sito è ubicato in zona agricola come specificato dal P.R.G. comunale, distante 7,5 Km da Pontinia centro urbanizzato più vicino, nel mezzo di decine di migliaia d’ettari di territorio a totale vocazione agricola e zootecnica, ove la Regione Lazio ha individuato ed istituito il distretto agro-alimentare per i prodotti dell’orto-frutta di qualità, L.R. 23/01/2006 n°1, in 14 comuni della provincia di LT, legiferando in materia di politiche economiche funzionali allo sviluppo e tutela di un bene primario come l’agricoltura ed annessa zootecnia; inoltre vanno considerati i riferimenti connessi a tale indirizzo politico emanati dalla Comunità Europea al Reg. 2092/91 CEE convertito in legge con D.M.220/95, CE 1804/99 e D.M. n.91436 del 4/8/2000 e succ. mod. tale indirizzo volto alla soluzione delle crisi del settore verrebbe inficiato dall’incremento insostenibile e dannoso di traffico automobilistico concentrato in zona che immetterebbe nell’atmosfera un eccessiva quantità di gas di scarico composto in parte da micropolveri nocive all’organismo umano, sostanze inquinanti che ricadrebbero sulle colture agricole ed allevamenti limitrofi alle strade interconnesse al funzionamento del centro commerciale; nelle direttive europee e normative nazionali sopra citate tra i molteplici aspetti e principi fondamentali si specifica: nel prodotto coltivato e commercializzato il residuo di sostanze chimiche di sintesi deve essere zero; condizione sine qua non per ottenere prodotti alimentari biologici con certificazione e marchi di qualità, per i quali categorie ed associazioni di settore coadiuvate da enti ed amministrazioni locali tentano d’ottenere presso sedi specifiche ed istituzionali.

3- Inoltre, il complesso immobiliare necessita di nuove opere ed adeguamenti all’urbanizzazione primaria (da realizzare in zona agricola) per la viabilità circostante il sito, come la SS 7 Appia le vie intersecanti denominate Migliare di competenza provinciale e comunale, strade sottodimensionate, prive di svincoli, rotatorie, piazzole di sosta soprattutto corsie d’emergenza, opere necessarie ad accogliere e far scorrere in sicurezza la concentrazione di migliaia di autoveicoli in ingresso ed uscita dal centro commerciale, in aggiunta a quello esistente ed estivo turistico-balneare proveniente dalle province di Frosinone e Roma con direzione Terracina e Sabaudia sommandosi al traffico prettamente locale di mezzi agricoli e speciali necessari alla conduzione delle aziende agricole e zootecniche tipiche dell’Agro Pontino.

4- Gli adeguamenti infrastrutturali alla megastruttura causerebbero un radicale cambiamento del tessuto paesaggistico ed ambientale in netto contrasto col D.Lgs.42/2004 e normative del P.T.P.R. L.R.37/83 e L.R.24/98 in merito alla tutela, valorizzazione ed imposizioni di vincoli sui “beni paesaggistici” per le “aree tipicizzate” in considerazione delle caratteristiche tipologiche degli appoderamenti in Agro Pontino, in particolare le “tenute di Mesa” dislocate nell’area circostante le opere in oggetto; inoltre non si comprende come si possano realizzare opere accessorie come descritto al punto 3 ai fini della sicurezza stradale per la SS 7 Appia con vincolo archeologico e fascia di rispetto di 150 metri per lato compreso un limite naturale determinato dal canale “Linea Pio VI” sottoposto a tutela “corso d’acqua pubblico” art.7 L.R.24/98 che scorre parallelo ed in aderenza da nord a sud per decine di chilometri; dette opere soggette anche alla normativa del P.A.I. ai sensi della L.183/89, L.R.53/98 e L.R.39/96 potrebbero consistere nella necessità di deviare fossi e canali o tombinarli per alcune centinaia di metri o chilometri per adeguare e porre in sicurezza la viabilità secondo il Codice della Strada, ad esempio fossi adiacenti alla viabilità da non confondere con le cunette stradali ma canalizzazioni consortili denominati “fosse migliare” realizzate con i lavori di bonifica delle paludi Pontine effettuati nel 1770 dallo Stato Pontificio, che nella logica del P.T.P.R. dovrebbero essere tutelate nel capitolo “Beni paesaggistici” “aree tipizzate” “canali delle bonifiche agrarie”, oggi queste opere idrauliche necessarie al deflusso delle acque meteoriche e drenaggio dei terreni sono parte integrante di una fitta rete di canalizzazioni ed infrastrutture realizzate negli anni venti e trenta, gestite dal Consorzio di Bonifica delle Paludi Pontine che ne cura ordinaria e straordinaria manutenzione garantendo sicurezza alle persone, evitando danni ambientali ed erariali da eventuali allagamenti di centinaia d’ettari di territorio antropizzato.

In relazione al P.T.P.R. si evidenzia: La Corte Costituzionale con sentenza n. 180 del 30 maggio 2008 afferma che in seguito alle modifiche apportate dal D.Lgs. 63/2008 al codice dei beni culturale e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004) risulta rafforzato il principio di prevalenza dei beni paesaggistici sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore. Difatti "L'art. 145, rubricato «Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione», affida (comma 1) al Ministero per i beni e le attività culturali, anzitutto, l'individuazione delle «linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale per quanto riguarda la tutela del paesaggio, con finalità di indirizzo della pianificazione», stabilendo, altresì, che (comma 2) «i piani paesaggistici prevedono misure di coordinamento con gli strumenti di pianificazione territoriale e di settore, nonché con i piani, programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico». Il medesimo art. 145 contempla, al comma 3, il principio di “prevalenza dei piani paesaggistici” sugli altri strumenti urbanistici, precisando che: «Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore.

Data la complessità degli argomenti tecnico-scientifici e multidisciplinari trattati all’impossibilità di poterli esporre esaurientemente in queste pagine, ci rendiamo disponibili per ulteriori informazioni e chiarimenti, ritenendo comunque che gli elementi considerati e motivazioni esposte siano più che sufficienti per avviare la procedura indicata in oggetto.

Vi ringraziamo anticipatamente della cortese attenzione e risposta.
Pontinia il 28/03/2009

La Rete dei Cittadini – noturbogaspontinia@hotmail.it

28 marzo 2009

AUTORICICLAGGIO


Cos'è il reato di autoriciclaggio? Report nella puntata di domenica 23 Marzo ci racconta come questo reato in Italia non è ancora contemplato dalla legge.

Chi vende droga e rimette in circolo il denaro, può essere punito per il traffico di stupefacenti ma non per aver riciclato i proventi illeciti. Il Fondo Monetario, il Governatore della Banca d’Italia e il Procuratore Nazionale Antimafia ne auspicano da anni l’introduzione, ma al momento il disegno di legge che lo prevede è sepolto in un cassetto.


E in Italia le mafie autoriciclano i loro proventi illegali tramite la costruzione di mega centri commerciali. Affari da milioni di euro che ingoiano l'economia pulita nel circuito di quella sporca.


Meditiamo gente, meditiamo...


La Pontinia Rinnovabili Vs Comune e Provincia


Come annunciato lo scorso 10 Febbraio 2009 con comunicato, la società Pontinia Rinnovabili srl, l'azienda intenzionata a costruire la centrale a biomasse, ha presentato ricorso al TAR contro il Comune di Pontinia e la Provincia di Latina chiedendo il risarcimento dei danni a fronte del NO espresso dal Sindaco di Pontinia e dalla Provincia di Latina alla costruzione della centrale.

Un NO motivato soprattutto dalle dimensioni che questa centrale dovrebbe avere con una produzione stimata di 22 MW a fronte degli 8 necessari e richiesti da Piani provinciali e regionali.



Secondo l'azienda i due Enti stanno provocando un danno che ammonterebbe a circa 20 milioni di euro se non si procederà al piu presto a dare l'assenso. La Pontinia Rinnovabili critica alle amministrazioni scarsa sensibilità verso le urgenze occupazionali e di rilancio di questo territorio che a questo punto rischia veramente di perdere per un “NO POLITICO” un progetto ad alta valenza ambientale con ricadute economiche di straordinaria importanza. Almeno per loro, verrebbe da dire. Difatti la Pontinia Rinnovabili rischia di perdere finanziamenti da parte del Ministero per le Attività Produttive per 8 milioni di euro (che rientrano negli incentivi cip6).



Il ricorso al TAR non sembra preoccupare il sindaco convinto della propria scelta. Si aspetta così la Conferenza unificata Stato-Regioni, il tavolo tecnico che la Provincia di Latina ha designato come luogo in cui sarà presa la decisione definitiva e nel quale, secondo la Pontinia Rinnovabili, il progetto potrà dimostrare tutta la sua necessità e bontà.



Staremo a vedere. La Rete ha gia espresso le proprie motivazioni contrarie alla biomasse, sottolinenado il sovradimensionamento della centrale e le difficoltà oggettive nel reperimento del materiale utile alla combustione. Il TAR invece si pronuncierà tra 30 giorni e solo allora si accerterà se il comune dovrà ripagare la perdita di tempo che ha causato all'azienda per accertare la sostenibilità del progetto.
Si avvicina inoltre (9 Aprile) la Conferenza unificata che riguarderà la Turbogas. Un incontro importantissimo per preservare veramente il nostro territorio e quello dell'intera provincia, perchè oltre alla Turbogas di Mazzocchio verranno prese decisioni anche per quella di Aprilia.
Vedremo chi, fra i detentori del potere, si farà portavoce dei nostri diritti di cittadinanza ad un ambiente sano e salubre.



13 marzo 2009

LETTERA APERTA A TORELLI PAOLO CONTRARIO ALLA TURBOGAS


Egregio Consigliere Paolo Torelli,

non sappiamo come esprimerti il nostro stupore per le parole che oggi hai pronunciato a mezzo stampa sui quotidiani Latina oggi e La Provincia. Stupore nel cercare di capire di quali colpe ci siamo macchiati e perché.
Premesso che la polemica è sempre sterile e inconcludente, NON capiamo, noi ragazzi della Rete dei Cittadini, cosa abbia provocato la scintilla da cui è nato il tuo comunicato stampa.

Forse la constatazione che l’amministrazione e le istituzioni TUTTE non sembrano schierate apertamente verso il NO a questa centrale Turbogas così dannosa per il territorio?

Il fatto che gli espropri dei terreni continuino nell’indifferenza generale è segno di un totale disinteresse da parte di chiunque svolga un ruolo pubblico in grado di bloccare l’iter per la costruzione. Un totale disinteresse che va avanti ormai da due anni a questa parte anche nelle sedi competenti quali i numerosi tavoli tecnici che si sono svolti, dove insieme ai nostri rappresentati della Rete e a Tombolillo o Lilbralato, nessun altro consigliere, assessore o politicante di turno si è mai presentato.

Ci chiediamo, noi semplici cittadini non investiti di nessuna carica elettiva, ma che cos’altro avranno da fare di più importante? In fondo è il loro lavoro. Sicuramente non il nostro.
E poi caro Paolo non ti sembra eccessivo richiamare un qualche tipo di investitura elettiva o addirittura professionale, per poter esprimere delle opinioni nate non certo da moventi politici ma da chiare motivazioni in ordine di salute e sviluppo del nostro territorio?


Anche lo Statuto del Comune di Pontinia all’art 72.1 recita “Tutti i cittadini, i consigli circoscrizionali,le organizzazioni sindacali e le altre formazioni sociali possono presentare nel campo dei servizi sociali, dello sviluppo economico e dell’assetto del territorio, proposte di interventi di interesse generale” e poi ancora art. 72.2Possono rivolgere altresì istanze e petizioni per chiedere provvedimenti o prospettare l’esigenza di comuni necessità”.

Ti chiedamo: a chi giova una battaglia contro un mega impianto inquinante in una zona a vocazione agricola e zootecnica. Per di più minacciata dall’entrata in scena di una centrale a biomasse, che si vuole sovradimensionata rispetto alle esigenze energetiche non solo del territorio ma del paese intero? Diccelo tu chi vince in questa battaglia. O spiegaci l’’espressione creare confusione politica da “grilliani”.
Noi siamo convinti che c’è bisogno di innovare e sperimentare nuove fonti energetiche, compatibili con il tessuto agricolo del territorio. La Rete dei Cittadini non ha alcuna motivazione o direzione politica, nei fatti ha sempre dimostrato di perseguire il comune interesse e di essere coerente con ciò che predica.
E poi caro Paolo, siamo d’accordo su una battaglia possibile che ci sono problemi anche in questo?
L’interrogazione parlamentare della Meloni? Bravissimo, dovevi farlo. E’ il dovere della carica che hai e nessuno non te ne riconosce il merito.

Ad oggi chi aveva gli strumenti per fermare il progetto Turbogas purtroppo non li ha impiegati e ancora non continua a servirsene. E’ questo ciò che denunciamo e che vogliamo porre all’attenzione dei cittadini e degli “addetti ai lavori”, di chi ha l’onere e l’onore di un mandato elettorale.


Grazie

RETE DEI CITTADINI DI PONTINIA