31 marzo 2009

Richiesta di VIA per il progetto del Centro commerciale a Pontinia

Al Presidente della Regione Lazio
Piero Marrazzo
All’Assessore all’Urbanistica
Esterino Montino
All’ Assessore all’Agricoltura
Daniela Valentini
All’Assessore all’Ambiente
Filiberto Zaratti

e p. C.

Al Prefetto di Latina
Bruno Frattasi

Al Presidente della Provincia di Latina
Armando Cusani
All’Assessore ai Lavori Pubblici
Salvatore De Monaco
All’ Assessore all’Urbanistica
Franco Taddeo
All’Assessore all’Ambiente e qualità della vita
Roberto Migliori
All’Assessore all’Agricoltura
Enrico Tiero
All’ Assessore ai Beni Archeologici, Storici e Monumentali
Fabio Bianchi

Al Sindaco del Comune di Pontinia
Eligio Tombolillo
agli Assessori e Consiglieri di maggioranza ed opposizione

Alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Provincia di Latina

All’ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del LazioSezione Provinciale di Latina

Alla ASL di Latina

Al Presidente del Consorzio di Bonifica delle Paludi Pontine
Carlo Crocetti

All’ ANAS Roma - Latina
Oggetto: Richiesta d’attivazione della procedura di compatibilità ed impatto ambientale in base al D. LGS. 4/2008 come integrazione al D. LGS. 152/06 (VIA e VAS) in riferimento a: “recupero e riconversione del complesso industriale dismesso ex Miralanza in centro commerciale (grande distribuzione) di proprietà della Reckitt Benckiser Italia SpA con soggetto promotore Nuova Edilizia srl, in località Mesa via ss 7 Appia al Km 86.150 nel comune di Pontinia (LT). Atti amministrativi: Delibera di Giunta n.194 del 20/12/2007 e Delibera Consigliare n.64 del 5/12/2008.

In base alle disposizioni e principi generali dei sopra citati Decreti Legislativi:
• la protezione della salute umana
• il miglioramento della qualità della vita mediante migliori condizioni ambientali
• la conservazione della biodiversità
• la conservazione della capacità riproduttiva degli ecosistemi
• la tutela dell’ambiente
la valutazione di impatto ambientale descrive e valuta gli effetti del progetto sull'uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sull'acqua, sull'aria, sul clima, sul paesaggio, sui beni materiali e sul patrimonio culturale nonché le interrelazioni tra tutti gli elementi e soggetti tutelati.

In virtù di questi principi la Rete dei Cittadini di Pontinia sensibile ed attiva sul territorio alle problematiche sociali, culturali ed ambientali chiede l’attivazione della procedura in oggetto per i motivi così esposti:

1- L’area oggetto di recupero e riconversione è un sito industriale dismesso utilizzato tra gli anni 60 ed 80 per la produzione chimica di detersivi, i luoghi in disuso ed abbandono necessitano di bonifica e riqualificazione ambientale come descritto dalla Direttiva 2004/35/CE, D.lgs.152/06 ed in funzione del cambiamento di destinazione d’uso dell’area da industriale a commerciale, sostituendo i degradati ed obsoleti impianti esistenti con la realizzazione di una nuova megastruttura per la grande distribuzione, consistente in 30.000 mq di superficie immobiliare per una volumetria di 240.000 metricubi circa su un’area di 10 ettari.

2- Il sito è ubicato in zona agricola come specificato dal P.R.G. comunale, distante 7,5 Km da Pontinia centro urbanizzato più vicino, nel mezzo di decine di migliaia d’ettari di territorio a totale vocazione agricola e zootecnica, ove la Regione Lazio ha individuato ed istituito il distretto agro-alimentare per i prodotti dell’orto-frutta di qualità, L.R. 23/01/2006 n°1, in 14 comuni della provincia di LT, legiferando in materia di politiche economiche funzionali allo sviluppo e tutela di un bene primario come l’agricoltura ed annessa zootecnia; inoltre vanno considerati i riferimenti connessi a tale indirizzo politico emanati dalla Comunità Europea al Reg. 2092/91 CEE convertito in legge con D.M.220/95, CE 1804/99 e D.M. n.91436 del 4/8/2000 e succ. mod. tale indirizzo volto alla soluzione delle crisi del settore verrebbe inficiato dall’incremento insostenibile e dannoso di traffico automobilistico concentrato in zona che immetterebbe nell’atmosfera un eccessiva quantità di gas di scarico composto in parte da micropolveri nocive all’organismo umano, sostanze inquinanti che ricadrebbero sulle colture agricole ed allevamenti limitrofi alle strade interconnesse al funzionamento del centro commerciale; nelle direttive europee e normative nazionali sopra citate tra i molteplici aspetti e principi fondamentali si specifica: nel prodotto coltivato e commercializzato il residuo di sostanze chimiche di sintesi deve essere zero; condizione sine qua non per ottenere prodotti alimentari biologici con certificazione e marchi di qualità, per i quali categorie ed associazioni di settore coadiuvate da enti ed amministrazioni locali tentano d’ottenere presso sedi specifiche ed istituzionali.

3- Inoltre, il complesso immobiliare necessita di nuove opere ed adeguamenti all’urbanizzazione primaria (da realizzare in zona agricola) per la viabilità circostante il sito, come la SS 7 Appia le vie intersecanti denominate Migliare di competenza provinciale e comunale, strade sottodimensionate, prive di svincoli, rotatorie, piazzole di sosta soprattutto corsie d’emergenza, opere necessarie ad accogliere e far scorrere in sicurezza la concentrazione di migliaia di autoveicoli in ingresso ed uscita dal centro commerciale, in aggiunta a quello esistente ed estivo turistico-balneare proveniente dalle province di Frosinone e Roma con direzione Terracina e Sabaudia sommandosi al traffico prettamente locale di mezzi agricoli e speciali necessari alla conduzione delle aziende agricole e zootecniche tipiche dell’Agro Pontino.

4- Gli adeguamenti infrastrutturali alla megastruttura causerebbero un radicale cambiamento del tessuto paesaggistico ed ambientale in netto contrasto col D.Lgs.42/2004 e normative del P.T.P.R. L.R.37/83 e L.R.24/98 in merito alla tutela, valorizzazione ed imposizioni di vincoli sui “beni paesaggistici” per le “aree tipicizzate” in considerazione delle caratteristiche tipologiche degli appoderamenti in Agro Pontino, in particolare le “tenute di Mesa” dislocate nell’area circostante le opere in oggetto; inoltre non si comprende come si possano realizzare opere accessorie come descritto al punto 3 ai fini della sicurezza stradale per la SS 7 Appia con vincolo archeologico e fascia di rispetto di 150 metri per lato compreso un limite naturale determinato dal canale “Linea Pio VI” sottoposto a tutela “corso d’acqua pubblico” art.7 L.R.24/98 che scorre parallelo ed in aderenza da nord a sud per decine di chilometri; dette opere soggette anche alla normativa del P.A.I. ai sensi della L.183/89, L.R.53/98 e L.R.39/96 potrebbero consistere nella necessità di deviare fossi e canali o tombinarli per alcune centinaia di metri o chilometri per adeguare e porre in sicurezza la viabilità secondo il Codice della Strada, ad esempio fossi adiacenti alla viabilità da non confondere con le cunette stradali ma canalizzazioni consortili denominati “fosse migliare” realizzate con i lavori di bonifica delle paludi Pontine effettuati nel 1770 dallo Stato Pontificio, che nella logica del P.T.P.R. dovrebbero essere tutelate nel capitolo “Beni paesaggistici” “aree tipizzate” “canali delle bonifiche agrarie”, oggi queste opere idrauliche necessarie al deflusso delle acque meteoriche e drenaggio dei terreni sono parte integrante di una fitta rete di canalizzazioni ed infrastrutture realizzate negli anni venti e trenta, gestite dal Consorzio di Bonifica delle Paludi Pontine che ne cura ordinaria e straordinaria manutenzione garantendo sicurezza alle persone, evitando danni ambientali ed erariali da eventuali allagamenti di centinaia d’ettari di territorio antropizzato.

In relazione al P.T.P.R. si evidenzia: La Corte Costituzionale con sentenza n. 180 del 30 maggio 2008 afferma che in seguito alle modifiche apportate dal D.Lgs. 63/2008 al codice dei beni culturale e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004) risulta rafforzato il principio di prevalenza dei beni paesaggistici sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore. Difatti "L'art. 145, rubricato «Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione», affida (comma 1) al Ministero per i beni e le attività culturali, anzitutto, l'individuazione delle «linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale per quanto riguarda la tutela del paesaggio, con finalità di indirizzo della pianificazione», stabilendo, altresì, che (comma 2) «i piani paesaggistici prevedono misure di coordinamento con gli strumenti di pianificazione territoriale e di settore, nonché con i piani, programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico». Il medesimo art. 145 contempla, al comma 3, il principio di “prevalenza dei piani paesaggistici” sugli altri strumenti urbanistici, precisando che: «Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore.

Data la complessità degli argomenti tecnico-scientifici e multidisciplinari trattati all’impossibilità di poterli esporre esaurientemente in queste pagine, ci rendiamo disponibili per ulteriori informazioni e chiarimenti, ritenendo comunque che gli elementi considerati e motivazioni esposte siano più che sufficienti per avviare la procedura indicata in oggetto.

Vi ringraziamo anticipatamente della cortese attenzione e risposta.
Pontinia il 28/03/2009

La Rete dei Cittadini – noturbogaspontinia@hotmail.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

strana vicenda questa non vi pare? ma come l'amministrazione comunale cioè pubblica nomina un avvocato per fare un controricorso al TAR verso gli stessi cittadini per tutelare gli interessi di privati? paradossale! mi aiutate a capire perchè il tutto sembra incomprensibile, ...un certo giorno arriva in municipio la megaproposta di un privato, senza interpellare i cittadini l'amministrazione l'accetta la fa propria fino a difendere il progetto del privato contro quelli pubblici con i soldi dei contribuenti? ..... bàhh!!! perfavore spiegatemi l'assurdo!

Anonimo ha detto...

premetto sono antiberlusconiano, credo che dopo le vicende locali il premier abbia ragione sulle toghe rosse! incredibie su quante accuse e denunce sono arrivate alla magistratura non solo per pontinia e non solo un politico e stato condannato! caspita vuoi vedere che i santi sono tutti in politica e i balordi siamo noi cittadini?