Prendete kilowatt di energie rinnovabili e aggiungete una dose di mutualità. Frullate. Avete dato vita a una cooperativa elettrica di produttori e utilizzatori insieme come “Retenergie”, che è nata a Fossano, in provincia di Cuneo, a fine dicembre. Lo scopo: distribuire energie elettrica “verde” e rigorosamente autoprodotta ai propri associati. Per questo, nella fase iniziale i soci fondatori (che sono 13) stanno lavorando a progettare e sviluppare i primi impianti di produzione (fotovoltaici, micro-idroelettrici), quelli che renderanno possibile realizzare il fine statutario della cooperativa: “Fornire tecnologie e prodotti energetici alle migliori condizioni di utilizzo, tecniche, ambientali ed economiche”. A breve dovrebbe partire la costruzione dei primi due impianti: un micro-idroelettrico in provincia di Reggio Emilia e un tetto fotovoltaico su un edificio pubblico in Toscana. Del “capitale” di energia rinnovabile di “Retenergie” fa parte anche il tetto fotovoltaico da 20 kilowatt di una cooperativa sociale di Mondovì (nella foto), in provincia di Cuneo. È stato inaugurato nella primavera del 2008 ed è il risultato della campagna “Adotta un kilowatt”, promossa dall’associazione “Solare collettivo” (www.solarecollettivo.it). “Con la cooperativa elettrica si chiude un circolo virtuoso che parte dalla produzione arrivando fino al consumo: possiamo includere gli utilizzatori finali di energia in questo quadro”.
Marco Mariano è un agricoltore biologico e il presidente della cooperativa “Retenergie”. È stata sua, un paio d’anni fa, dal blog “40 anni appena fatti”, l’idea di fare rete per costruire un impianto fotovoltaico collettivo, l’iniziativa che ha dato vita a Solare collettivo. “Ci siamo dati un anno di tempo per risolvere tutte le pratiche formali che riguardano la trasmissione dell’energia, attraverso la rete nazionale di Terna, e le questioni inerenti il ‘conto energia’ e i ‘certificati verdi’. Tra un anno e mezzo speriamo di poter distribuire energia elettrica agli associati”. “Retenergie” guarda da vicino e cerca di replicare (in modo rigorosamente “verde”) l’esperienza centenaria delle cooperative di produzione elettrica dell’arco alpino, che sono 34 e servono almeno 50mila utenze (vedi Ae 99): all’interno del regime di liberalizzazione del mercato elettrico (vedi Ae 101), solo la forma cooperativa consente di produrre energia elettrica e di venderla, dal momento che diventa un servizio offerto ai propri soci, che sono clienti ma allo stesso tempo proprietari. “Stiamo calcolando il costo del servizio -spiega Mariano-: poiché gli impianti saranno de-localizzati rispetto alle abitazioni dei soci, utilizzeremo la linea elettrica per trasportare questa energia, affittandola a Terna”.A chi vuole associarsi i fondatori di “Retenergia” chiedono un po’ di pazienza: da aprile sarà possibile diventare sovventori della cooperativa (versando un minimo di 500 euro nell’arco di 5 mesi dalla data di sottoscrizione). Ogni sovvenzione sarà legata a uno dei progetti di produzione di energia rinnovabile definiti dalla cooperativa; quelli che apriranno le porte anche ai soci cooperatori (quota minima di 50 euro), che firmeranno con “Retenergia” il contratto di fornitura di energia. Marco Mariano la chiama democrazia energetica: “energia da fonti rinnovabili, finanziata, prodotta, gestita, garantita e ora anche consumata dai cittadini/soci”.
Info: Retenergie, via Marene 18b, Fossano (Cuneo); sito internet www.retenergie.it,
tel. 333-46.82.519; e-mail nuovaterra@gem.it (Marco) o davide.burdisso@fastwebnet.it (Davide)
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